0 Liked
  • Da: Assostampa FVG
  • maggio 19, 2006

Ricordo del reporter Grilz, 19 anni dopo

TRIESTE La figura del giornalista
triestino Almerigo Grilz, morto 19 anni fa durante un reportage in Mozambico, è stata ricordata oggi dal Circolo della Stampa del capoluogo giuliano, che ha proiettato il documentario «L’albero di Almerigo». L’incontro, patrocinato dall’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, ha visto al partecipazione di Gian Micalessin, autore del film, e di un altro amico e collega di Grilz, Fausto Biloslavo.
«L’albero di Almerigo» ricostruisce cosa accadde il 19
maggio 1987, quando Grilz venne ucciso, e ripercorre nel
Mozambico di oggi, oramai pacificato, le ultime ore di vita del giornalista e i momenti salienti della battaglia davanti alla città di Caia, fra guerriglieri e governativi, che stava filmando. Con testimonianze di ufficiali governativi del Frelimo, che avevano partecipato alla battaglia, e di ex guerriglieri della Renamo, che ancora oggi vivono nella zona, è stato possibile trovare il luogo dove il giornalista è stato sepolto, un grande albero africano, nella provincia di Sofala.
Grilz morì a 34 anni, fulminato da un cecchino mentre
filmava uno scontro a fuoco fra ribelli e governativi. Noto a Trieste per la sua militanza nel Msi, aveva lasciato in secondo piano l’attività politica per dedicarsi al mestiere di giornalista freelance. Fondatore nel 1983 dell’«Albatross press agency», assieme a Biloslavo e Micalessin, Grilz ha girato il mondo raccontando le guerre «dimenticate», dall’Africa al Medio Oriente, dall’Afghanistan al Sud Est asiatico.
I suoi lavori sono stati acquistati dalla Rai e dalla Cbs, e i suoi articoli sono comparsi su importanti testate tra cui l’Europeo ed il Sunday Times.