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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 04, 2011

RIPRENDIAMOCI LA RAI, 4-10 A TS

Comincia da Trieste, martedì 4 ottobre, alle 17, all’auditorium della Scuola Interpreti di via Filzi 14, la manifestazione itinerante "RIPRENDIAMOCI LA RAI!", organizzata dall’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che è gruppo di base della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani. All’incontro-dibattito partecipa Carlo Verna, segretario nazionale Usigrai, con Carlo Muscatello, presidente Assostampa Fvg, i vertici del sindacato regionale e dell’Ordine regionale dei giornalisti, ma anche sindacati, associazioni, istituzioni e cittadini, chiamati a interrogarsi sul ruolo, sul presente e il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo. La scelta del Friuli Venezia Giulia per far partire questa manifestazione che toccherà tutte le regioni non e’ casuale: qui gli ascolti delle trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua italiana e in lingua slovena sono da sempre tra i più alti a livello nazionale e qui la Rai e’ ancora percepita come un patrimonio di tutti, di informazione, cultura e conoscenza. Strumento di democrazia e luogo di dialogo a livello internazionale, mezzo di diffusione delle notizie che raccontano il territorio ma anche di creazione di una coscienza civile dei cittadini europei, nel rispetto della Costituzione, dei diritti e dei doveri. Per continuare questa missione, che i giornalisti assieme a tutti gli altri dipendenti della Rai sentono come propria, in un momento quanto mai difficile per l’azienda, che sembra vivere una crisi tra le più gravi della sua lunga storia, è necessario l’intervento e il contributo di tutti i cittadini, istituzioni locali, università, scuole, associazioni, sindacati. Perché la crisi coinvolge tutta la società civile e soltanto attraverso un confronto aperto, fatto di domande, di osservazioni critiche, di suggerimenti, si possono decidere azioni concrete. Martedì 4 ottobre a Trieste, dunque, "un’occasione da non perdere, l’inizio di un cammino – afferma l’Usigrai – che porterà risultati concreti perché il servizio pubblico radiotelevisivo è’ uno dei fondamenti della nostra democrazia".