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  • Da: Assostampa FVG
  • dicembre 16, 2006

Scioperi: tregua solo fra Natale e Capodanno

ROMA Nuovi e durissimi scioperi la settimana prossima proclamati senza alcun preavviso, una ‘treguà solo per gli scioperi nazionali dal 25 al 31 dicembre, e subito dopo la giunta della Fnsi si pronuncerà sulle nuove iniziative di lotta dei giornalisti: Paolo Serventi Longhi, in
una conferenza stampa sulla difficile vertenza contrattuale della categoria, rivendica l’orgoglio di essere giornalisti.
Dai giorni di protesta e dallo ‘straordinario impatto dello sciopero delle firme« emerge un primo e importante dato, secondo il leader sindacale: il fronte degli editori non è più compatto e solido come si mostrava, mentre la categoria dei giornalisti non è mai stata così unita.
»Non abbiamo intenzione di mollare – ha detto – nè di
tradire i mandati che abbiamo ricevuto dalla categoria. Il
Natale ha un prima e un dopo di lotta, di mobilitazione, di protesta esattamente fino al giorno in cui sarà siglato il nuovo contratto«. I vertici sindacali cercano un dialogo con gli editori, una via per negoziare in nome del rispetto delle regole e dei principi costituzionali: »La nostra non è una battaglia per metterci in tasca quattro soldi, ma per l’autonomia e l’indipendenza dei giornalisti«.
»Vorremmo – ha spiegato – che i circa trentamila giovani e meno giovani possano continuare a vivere di questo mestiere, ad avere una buona assistenza sanitaria e previdenziale, che riescano ad affittare una casa e ad avere una vita garantita e regolata da diritti imprescindibili«. Serventi ha polemizzato
con alcune prese di posizione giunte anche da editorialisti autorevoli: »Libero subito il campo, non vogliamo intascare i soldi dello Stato destinati all’editoria ma a provocazione rispondo con provocazione e mi chiedo se sia giusto sostenere
editori che hanno come unico obiettivo quello di distruggere il lavoro dei giornalisti«.
Una provocazione dunque perchè, anche all’interno del mondo imprenditoriale, vanno fatti dei distinguo e naturalmente a rimetterci non devono essere i piccoli giornali e altre voci importanti che garantiscono il pluralismo in Italia.
Serventi ha elogiato l’impegno del governo (»Ma deve
continuare su questa strada«), ha richiamato le parole del
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del presidente del Consiglio Romano Prodi e ha anche citato la presa di posizione dell’ex ministro Maurizio Gasparri.
L’obiettivo è quello di ragionare, di dialogare per chiudere presto un contratto, »senza svendere le nostre ragioni« ma mantenendo, come è stato fatto in questi due anni, »una linea di responsabilità«, anche se, ha ammesso Serventi Longhi, è veramente difficile.