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  • Da: Assostampa FVG
  • aprile 26, 2005

Serventi Longhi a Trieste

TRIESTE Le proposte della Fieg sul rinnovo
del contratto giornalistico «sono il segno tipico della
pochezza dei nostri editori»: lo ha detto il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi, illustrando la piattaforma del sindacato nel corso di un incontro svoltosi oggi a Trieste, al Circolo della Stampa, su iniziativa dell’Assostampa Fvg.
«Ci troviamo – ha proseguito Serventi Longhi – in un periodo di marginalità della qualità dell’ informazione e della comunicazione, che invece dipende dall’ interesse immediato, sia esso di carattere politico o di marketing. La crisi delle redazioni è stata voluta dal sistema delle imprese per risparmiare sul costo del lavoro; tutto questo, unito alla competizione sul mercato delle risorse – ha sottolineato – è l’unico obiettivo degli imprenditori».
Per quanto riguarda le prime proposte avanzate dagli editori, Serventi Longhi ha affermato che «in essa vi è la pochezza culturale di chi non guarda al di là del proprio portafoglio». Quanto alla proposta di dividere in tre parti il contratto (per quotidiani, periodici e agenzie), il segretario Fnsi ha aggiunto che essa «ha l’ obiettivo di ridurre ulteriormente chi è più debole e fragile; il secondo passo sarà quello di distinguere i quotidiani nazionali, quelli regionali e quelli locali, anche se
la Fieg non ha avuto ancora il coraggio di dirlo».
«Per fortuna – ha quindi notato – è caduta nel vuoto la
provocazione di voler riformare gli scatti d’ anzianità,
altrimenti la categoria sarebbe stata pronta allo sciopero
immediato». Serventi Longhi ha quindi ricordato che, dopo un incontro tecnico il 29 aprile, la piattaforma degli editori verrà presentata definitivamente entro il 15 maggio, «e da quel giorno – ha concluso – partirà una dura stagione di confronto».
«Non aspetto nulla di nuovo da questo governo sul tema dell’ informazione, ma non so cosa dovrei aspettarmi da altri governi, di altro segno» ha detto ancora Serventi.
«Dobbiamo attrezzarci – ha proseguito – a un periodo
complesso, siamo in una campagna elettorale permanente che
continuerà fino alle prossime elezioni politiche. Prendiamo atto che è stato sostituito il Ministro delle Comunicazioni, e seguiamo l’ evolversi della situazione, puntando a modificare – ha sottolineato – uno stato dell’ arte in cui il duopolio televisivo la fa da padrone nella ripartizione della torta delle risorse per l’ informazione».
Secondo Serventi Longhi, infine, «la situazione è di
squilibrio, e il conflitto d’ interessi non si risolve, nemmeno con la cessione di quote di Mediaset. D’ altro canto, però – ha concluso – manca anche un programma in alternativa a questa situazione». (Ansa)