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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 01, 2012

SLOVENIA, SISTEMA PER NEWS ON LINE

Un inconsueto accordo editoriale tra testate cartacee e online per un unico “paywall” e un’equa ripartizione dei profitti: è la formula anti-crisi che sta sperimentando l’editoria in Slovenia e Slovacchia. Se funzionasse potrebbe essere una soluzione alternativa ai diversi sistemi di pagamento delle news online che tante testate internazionali, a partire dal New York Times, stanno già provando. In Slovacchia, il paese dove per primo si è costituito questa sorta di “cartello”, lo scorso aprile, l’accordo è stato sottoscritto da nove editori e da dodici testate di cui otto quotidiani, un settimanale, due mensili e un sito di gossip. L’impresa di mettere assieme testate online e cartacee in concorrenza tra loro è venuta qualche mese fa a Tomas Bella, ex direttore di Sme Online, l’edizione digitale del principale giornale slovacco ora amministratore delegato di Piano Media, la società che gestisce la piattaforma. Il ricavato viene diviso con questi parametri: il 40% va al sito sul quale l’abbonamento è stato sottoscritto, il 30% al sito sul quale il lettore legge le news, il 30% a Piano Media. “Questo 30% non copre solo la tecnologia ma anche un supporto telefonico e mail a centinaia di clienti, tutte le transazioni come quelle a banche, compagnie telefoniche e così via. Gli editori trovano questa percentuale ragionevole”: così Tomas Bella spiega i dettagli del sistema, rispondendo indirettamente alle critiche di chi ha paragonato Piano Media a Apple, che applica una identica ritenuta del 30% per le applicazioni dell’App Store. Per i lettori il sistema di pagamento è unico: per accedere a tutte le news si paga 0.99 euro al giorno oppure 2.90 al mese o 29 l’anno.
In Slovenia, invece, dove la piattaforma mista è stata lanciata da poco, i lettori pagano un po’ di più che in Slovacchia (1.99 a settimana, 4.89 al mese, 48.90 all’anno). Secondo le prime informazioni, nel primo mese sono stati incassati 40 mila euro, non pochi in un nazione che conta poco più di cinque milioni di abitanti. “Quello che unisce i due paesi è il fatto che tutti i giornali sono in crisi e hanno un disperato bisogno di trovare nuovi canali di introito”, ha spiegato Piano Media. “Dopo Slovacchia e Slovenia questa formula verrà estesa ad altri 2-3 paesi entro l’anno. Siamo in contatto con editori di 11 paesi e non siamo focalizzati solo su piccole realtà. Per esempio una delle nazioni in cui il servizio potrebbe essere lanciato è una delle 10 principali europee”, rivela Tomas Bella che al momento spiega di non avere grandi contatti con testate italiane. “L’Italia non è tra questi 11 paesi – sottolinea Bella – abbiamo avuto solo sporadici contatti con editori. Ma sarebbe bello condividere l’esperienza con il vostro paese, non vedo il motivo per cui Piano Media non possa funzionare in Italia. Il sistema può funzionare in qualunque mercato in cui gli editori sono alla ricerca di nuove fonti di guadagni, quando oramai gli introiti della pubblicità online non bastano più”.