TAGLIATI I FONDI REGIONALI AL PRIMORSKI DNEVNIK PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO
Le giornaliste e i giornalisti del Primorski dnevnik seguiamo con apprensione ciò che sta accadendo in seno alla commissione consultiva regionale per la minoranza slovena in merito alla ripartizione dei fondi statali previsti dalla legge di tutela. Per il secondo anno consecutivo si propone infatti una riduzione della quota percentuale prevista per il nostro quotidiano.
L’anno scorso la spiegazione ufficiale in Consiglio regionale (alle domande dei giornalisti a riguardo l’assessore competente Pierpaolo Roberti non aveva risposto) era stata che gli altri media della minoranza slovena avevano chiesto che (a causa dei rincari) gli venissero assegnate dotazioni maggiori e che al Primorski dnevnik sarebbero stati comunque restituiti dei fondi statali per l’editoria. Alla riunione della commissione consultiva di mercoledì 13 novembre invece, almeno secondo le nostre informazioni, l’assessore regionale non ha spiegato e motivato, perché al Primorski dnevnik verrà nuovamente assegnata una quota ridotta dei fondi statali. L’assesore inoltre si era detto disposto a restituire quest’anno i fondi tagliati l’anno scorso, cosa che non è avvenuta: il nostro quotidiano è l’unico tra le cosiddette organizzazioni di primaria importanza della minoranza slovena ad aver subito una riduzione della quota invece di vedersela aumentare. Si tratta di fondi pubblici, di cui i pubblici amministratori non possono disporre come fossero privati e dovrebbero motivare il proprio operato. Spiace anche constatare che, tolte alcune rare eccezioni, nessun membro della commissione abbia sentito il bisogno di chiedere chiarimenti o pronunciarsi contro la riduzione della quota assegnata all’unico quotidiano degli Sloveni in Italia.
La riduzione, decisa nel 2023, aveva già provocato una perdita di 80.000 euro nel bilancio della società editrice del Primorski dnevnik. Se la proposta di riduzione verrà confermata anche quest’anno, la perdita sarà forse anche maggiore. Questo si rifletterà sul nostro lavoro e sul carico di lavoro che è già oggi notevole, ma rischiamo anche di dover rinunciare all’apporto di giovani colleghi assunti con contratti a tempo determinato che rappresentano il futuro e la crescita del giornale.
Non vogliamo danneggiare le altre realtà, esigiamo invece la restituzione di ciò che ci è stato tolto, affinché siano pienamente garantite le condizioni per l’attività e lo sviluppo del nostro giornale, affinché continui a seguire adeguatamente le vicende della minoranza slovena in Italia e della società locale.
Il Comitato di Redazione delle giornaliste e dei giornalisti del Primorski dnevnik