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  • Da: Assostampa FVG
  • gennaio 13, 2016

UDINE, ACCREDITI NEGATI A TEATRO / REPLICA DEL PRESIDENTE VIDALI

L’Assostampa Fvg denuncia la situazione venutasi a creare a Udine, dove da diversi mesi numerose testate regionali e nazionali segnalano problemi per la gestione degli accrediti da parte del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
La risposta, che segue, del presidente Paolo Vidali a una richiesta di chiarimenti evidenzia una confusione di fondo, non distinguendo la differenza fra “biglietti omaggio” e “accredito stampa”.
“Il GdU  – scrive Vidali – è un teatro pubblico, e come tale ha degli obblighi di trasparenza, che non possono non ripercuotersi anche nella gestione dei biglietti omaggio. Nel nostro piccolo, abbiamo cominciato a darci delle regole più stringenti, perché, come è facile capire, concedere una poltrona gratis a qualcuno significa non darla a qualcun altro, e comunque privare il Teatro di un incasso. Non ci illudiamo di risolvere il problema in tempi rapidissimi, ma abbiamo cominciato, e speriamo di definire la situazione entro la prossima stagione. Vengo al caso specifico degli ingressi per la stampa. Li riserviamo soltanto alle testate registrate. E valutando di volta in volta, a seconda della disponibilità (i concerti evento sono quasi sempre sold out), e del ritorno in termini di comunicazione che il Teatro può ricevere. I concerti, infatti, hanno una sola data, e quindi l’eventuale recensione non ha alcun effetto di promozione verso il pubblico”.
Dalle parole del presidente si comprende che al Teatro Giovanni da Udine non è chiaro che un accredito stampa non è la cessione di una “poltrona gratis” a una persona che può godere di uno spettacolo, ma a un giornalista che deve fare il suo lavoro, diritto essenziale di cronaca e di critica rivolto alla collettività.
Siamo tutti d’accordo che limitare la cessione di biglietti omaggio è cosa auspicabile, ma la richiesta di un accredito stampa, oltre a garantire il sacrosanto diritto di cronaca, che è un dovere deontologico del giornalista, regolato dall’art. 2 della legge n. 69/1963 (Ordinamento della professione di giornalista “È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica”), sottintende la garanzia di un lavoro giornalistico. Rifiutare il diritto di cronaca ricade nella censura.
Il Teatro sembra inoltre non comprendere che una recensione giornalistica, se non ha effetto immediato “in termini di comunicazione” (si confonde ancora nelle parole del presidente la differenza fra lavoro giornalistico e promozione – di fatto pubblicità, che non è un dovere del giornalista, anzi è espressamente vietato dalla carta dei doveri del giornalismo – e che comunque solitamente garantisce l’informazione alla collettività con la pubblicazione dei comunicati stampa prodotti dal Teatro), lo ha sicuramente nel lungo termine a livello di immagine. Soprattutto oggi che l’informazione non è soltanto carta stampata, ma anche web, garantendo così per sempre la reperibilità delle recensioni e dello stesso nome del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
L’Assostampa Fvg chiede e auspica un ripensamento da parte del Teatro, soprattutto in questa fase nella quale la stampa regionale, e non solo regionale, tende a limitare gli spazi giornalistici per la critica teatrale e musicale.

 

Di seguito la replica del Presidente del Teatro Paolo Vidali

Apprendo con particolare rammarico i contenuti del comunicato stampa diffuso ieri 13 gennaio da Assostampa, e intitolato “Udine, accrediti negati a teatro”. Spiace perché quanto scritto distorce la realtà e mira evidentemente a confondere le idee nei lettori, in primis proprio in quei giornalisti che, con professionalità e competenza, seguono da anni in modo attivo e partecipe la programmazione del Giovanni da Udine.
E spiace soprattutto che la direzione di Assostampa non abbia chiesto chiarimenti direttamente a me o al Teatro, prima di pubblicare – peraltro parzialmente – un’email da me scritta a un giornalista e non direttamente all’Associazione.
Sorvolando sul diritto alla privacy, questo sì effettivamente violato con la pubblicazione di una corrispondenza privata, mi preme fare chiarezza su alcuni punti fondamentali che sono stati evidentemente fraintesi.

La limitazione degli accrediti per la stampa tocca solo alcuni degli spettacoli in cartellone, precisamente 4 su un totale di 40, quelli inclusi nella stagione di musica, e a data unica. Si tratta di veri e propri “concerti–evento” che richiamano pubblico non solo dalla Regione e dall’Italia, ma anche dall’estero, e per i quali le richieste sono estremamente numerose, anche in termini di accrediti stampa. Accontentare tutti è impensabile, soprattutto se, come è necessario che sia, il Teatro si trova a doversi impegnare nel contenimento dei costi di gestione e metta quindi a disposizione del pubblico pagante il numero più alto possibile di posti a sedere. Resta il fatto, comunque, che accrediti per la stampa ce ne sono sempre, anche se in numero limitato. Ritengo quindi di buon senso che l’accredito – qualora si sia di fronte a un concerto molto atteso e a data unica, con pochi posti disponibili – venga assicurato in primis alle testate giornalistiche con maggiore diffusione in Regione ed extra Regione.

Per quanto riguarda invece gli altri spettacoli – soprattutto di prosa, con più rappresentazioni, ma non solo – gli accrediti stampa vengono garantiti in un numero più alto, ma sempre nel rispetto di alcune fondamentali regole, come ad esempio che la testata richiedente sia una testata giornalistica a tutti gli effetti. Sorprende pertanto notare come la critica alla gestione degli accrediti stampa da parte del nostro Teatro provenga da una testata non registrata. E mi pare quindi paradossale, in un caso come questo, parlare di “censura” e di “diritto di cronaca” negato.

I rapporti con la stampa e con tutte le testate giornalistiche da parte del nostro Teatro sono sempre stati – e lo saranno evidentemente anche in futuro – gestiti con l’obiettivo di favorire al massimo il lavoro dei giornalisti sia in fase di pre-evento, che a posteriori sotto forma di recensione. Sappiamo tutti del resto come, allo stato attuale, siano molto pochi i giornali che lasciano spazio a recensioni nelle pagine di cultura, in particolare quando si tratta di spettacoli non prodotti. Per questo abbiamo notato con disappunto come anche nel nostro Teatro si siano verificate situazioni in cui, a fronte di un accredito per recensione, di una recensione non si sia vista poi alcuna traccia.

Obiettivo del Giovanni da Udine è continuare a garantire, come ha sempre fatto, non soltanto il diritto di cronaca, ma anche la pubblicazione di recensioni: non faremo pertanto mai mancare il nostro appoggio e la nostra piena collaborazione ai giornalisti che operino anch’essi con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare – ma anche criticare, se del caso – la programmazione del nostro Teatro, sia in regione che fuori regione e all’estero; pur restando fermo il fatto che dovremo abituarci un po’ tutti a logiche di gestione sicuramente più restrittive rispetto al passato.

Paolo Vidali
Presidente

Prendiamo atto della precisazione, ma l’email che è stata inviata al presidente Vidali non era una comunicazione privata: proveniva infatti da Luca D’Agostino, consigliere regionale dell’Assostampa Fvg, che come tale fa parte a tutti gli effetti del nostro Direttivo e si era qualificato come tale. Fra l’altro l’email era stata inviata in copia anche all’assessore alla Cultura del Comune di Udine, come del resto la replica di Vidali era indirizzata anche ad altre persone. D’Agostino ha contattato diversi giornalisti – anche di testate nazionali – che avevano evidenziato il problema degli accrediti “difficili” al Nuovo di Udine. Siamo certi comunque che si tratta di un problema facilmente risolvibile con un po’ di buon senso. (Assostampa FVG)