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  • Da: Assostampa FVG
  • dicembre 12, 2018

UDINE, FORSE IL SINDACO ERA DISATTENTO…

In riferimento alle dichiarazioni rese in Consiglio Comunale dal Sindaco di Udine Pietro Fontanini, riguardo la selezione di tre giornalisti da inserire nel suo staff di comunicazione, l’Assostampa del Friuli Venezia Giulia ribadisce di aver espresso chiaramente, e in più sedi, un netto dissenso riguardo la procedura di selezione prevista dall’amministrazione comunale, ritenuta, “confusa, arbitraria e non idonea a selezionare al meglio professionisti pagati con denaro dei cittadini”.

In una nota ripresa da molti organismi d’informazione, in incontri pubblici e anche di fronte ai vertici dell’Anci regionale, il sindacato dei giornalisti aveva chiesto di ritirare e riformulare i bandi, pubblicati senza consultare in alcun modo l’Assostampa Fvg, e di concertare, come avvenuto con altre amministrazioni, con gli organismi rappresentativi della categoria procedure di selezione corrette e trasparenti.

L’argomentazione secondo cui il Sindaco “non ha mai ricevuto al protocollo o in altri uffici una comunicazione da parte dell’Associazione della stampa” appare sinceramente pretestuosa, visto che, anche a causa delle riserve sollevate da più parti sulle modalità della selezione, il caso era stato portato più volte all’attenzione della pubblica opinione e quindi anche del primo cittadino di Udine.

Per completezza riportiamo di seguito il comunicato diffuso il 25 giugno scorso

COMUNE DI UDINE: ASSOSTAMPA CONTESTA LE PROCEDURE PER LA SELEZIONE DEI GIORNALISTI

Ancora irregolarità sul fronte degli addetti stampa e dei portavoce. Stavolta al Comune di Udine, che ha avviato procedure di selezione arbitrarie, generando confusione fra i ruoli di addetto stampa e portavoce.

È questa la situazione rilevata, ancora una volta purtroppo, dall’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia riguardo l’avviso di selezione pubblicata nei giorni scorsi dal comune di Udine: il Comune cerca tre figure professionali esterne – due giornalisti e un istruttore amministrativo – con il compito di seguire la comunicazione e i rapporti con la stampa del primo cittadino Pietro Fontanini.

A destare preoccupazione sono in primo o luogo le procedure di selezione, che prevedono una non meglio definita commissione di dipendenti comunali (senza la presenza di giornalisti o professionisti della comunicazione, come invece previsto dal protocollo siglato da Fnsi e Anci), che dovrebbe valutare, senza peraltro attribuire punteggi o stilare una graduatoria, le candidature. In ogni caso la decisione finale rimane nelle mani di un’unica persona, il sindaco, libero scegliere a chi assegnare gli incarichi (che vanno dai 35 ai 40 mila euro l’anno), e a cui spetterà “l’individuazione dei collaboratori da assumere a tempo determinato tra quelli valutati idonei in esito alla suddetta selezione”.

Sullo sfondo poi c’è un’assoluta confusione fra ruoli che invece la legge 150 sulla comunicazione nella pubblica amministrazione tiene ben distinti: quello del portavoce, che ha un ruolo fiduciario e quindi legato all’organismo politico, e quello dell’addetto stampa, che invece lavora per l’istituzione pubblica.

I due giornalisti dovrebbero infatti svolgere compiti tipici degli addetti stampa (“diffusione attraverso i media delle notizie riguardanti l’attività politica e di governo del sindaco e della giunta, l’organizzazione di conferenze stampa, l’elaborazione di comunicazioni ufficiali e la partecipazione a incontri a carattere pubblico su specifici temi strategici individuati”), ma saranno scelti con assoluta discrezionalità dal sindaco e inquadrati con contratti a tempo determinato della durata di un anno, “con possibilità di proroga e comunque non oltre la scadenza del mandato elettivo del sindaco”. Non si comprende quindi quale ruolo dovranno avere i colleghi e a quali normative faccia riferimento l’amministrazione comunale per la selezione.

L’Assostampa Fvg esprime preoccupazione per una procedura ritenuta confusa, arbitraria e non idonea a selezionare al meglio professionisti pagati con denaro dei cittadini, e chiede all’amministrazione del capoluogo friulano di ritirare e riformulare i bandi, concertando, come avvenuto con altre amministrazioni, con gli organismi rappresentativi della categoria procedure di selezione corrette e trasparenti.