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  • Da: Assostampa FVG
  • marzo 22, 2013

ACCORDO A MONDADORI

da Lettera 43:
Un atterraggio morbido con meno soldi rispetto al 2009. L’accordo sindacale che il Coordinamento dei comitati di redazione (Cdr) Mondadori ha portato con successo (292 sì, 3 no, 11 astenuti)  all’approvazione dell’assemblea dei giornalisti del gruppo, per fronteggiare 96 esuberi e la chiusura di cinque testate (Panorama Travel, Casaviva, Ville&Giardini, Men’s Health, più l’Unità organizzativa redazionale dei programmi tivù) segue quasi fedelmente quello presentato quattro anni fa. A cambiare sono le cifre. Secondo quanto Lettera43.it è in grado di anticipare, per i 40 prepensionati individuati dal piano sono state predisposte delle buonuscite che possano accompagnare i giornalisti verso la pensione.
IL CALCOLO DELLA BUONUSCITA. Il calcolo per la definizione del contributo in uscita, che va ad aggiungersi allo scivolo di cinque anni previsto dallo stato di crisi, si basa sul numero di anni di contribuzione del prepensionato. In pratica, meno contributi si sono versati e più la buonuscita è alta.
SCIVOLI FINO A 65 MILA EURO. Al minimo di anni di contribuzione possibile, cioè 18 anni più cinque di scivolo che fanno un totale di 23, corrisponde il massimo di buonuscita che è pari a 65 mila euro lordi (erano 85 mila nel piano 2009). Nella fascia massima sono stati compresi i giornalisti che hanno tra 23 e 28 anni di contribuzione.
Viceversa al massimo di contribuzione, cioè oltre 32 anni scivolo quinquennale compreso, corrisponde il minimo di 40 mila euro lordi di buonuscita (erano 35 mila nel piano 2009). Nel mezzo sta la fascia tra i 28 e 31 anni di contribuzione che ha buonuscite variabili tra i 41 e i 60 mila euro lordi.
IL VIA LIBERA PREVISTO A GENNAIO 2014. I prepensionamenti coinvolgono redattori che hanno già 58 anni e tutti coloro che arriveranno a compierli durante i due anni dello stato di crisi che dovrebbe partire dal primo gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2015. La manovra dovrebbe coinvolgere una quarantina di giornalisti.
La leva degli esodi incentivati. L’altra leva su cui il Cdr punta sono gli esodi incentivati, cioè i licenziamenti volontari da parte dei giornalisti, che dovrebbero partire a gennaio 2014 in concomitanza con i prepensionamenti. Per invogliare questa decisione, è prevista l’apertura di una finestra temporale in cui l’azienda offrirà due anni e mezzo di stipendio netto a chi lascia il lavoro (erano tre anni netti nel piano 2009).
FINESTRA DI TRE MESI. Questa finestra, secondo quanto risulta a Lettera43.it, avrà un tempo di validità di soli tre mesi al termine dei quali si aprirà un’altra possibilità: avere due anni netti di stipendio. Anche in questo caso la finestra sarà di tre mesi. Gli esodi incentivati avranno quindi un tempo di soli sei mesi, nella prima metà del 2014.
CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ NON OLTRE IL 15%. L’ultima leva in mano al Cdr è quella del contratto di solidarietà che per la prima volta entra in Mondadori. La precentuale di decurtazione dello stipendio non è ancora stata definita, ma non dovrebbe superare il 15% della busta paga che equivale a tre giorni lavorativi al mese.
Stato di crisi da attivare entro metà aprile. In attesa del via libera dell’assemblea e della firma dell’accordo in sede aziendale, il prossimo passo è il ricinoscimento da parte del governo dello stato di crisi del settore. Per questo, entro metà aprile, una delegazione dei principali gruppi editoriali nazionali assieme ai vertici dellla Federazione italiana degli editori (Fieg) dovrebbe recarsi a Roma per trattare con l’esecutivo di Mondadori.
TESTATE CHIUSE PRIMA DELL’ESTATE. Nel frattempo le testate in procinto di chiudere, in cui lavorano 35 giornalisti, sono regolarmente in edicola e le redazioni continuano a lavorare.
Secondo alcune fonti però, l’azienda non intende aspettare gennaio 2014 per la cessazione delle pubblicazioni: gli ultimi numeri di Panorama Travel, Ville&Giardini, e Men’s Health dovrebbero uscire a giugno e la riorganizzazione della Uor programmi tivù cominciare già nelle prossime settimane.
Per i 35 giornalisti è prevista la ricollocazione in altre testate Mondadori, sempre che non siano prepensionati o che non optino per l’esodo incentivato.
Marco Valle