0 Liked
  • Da: Assostampa FVG
  • maggio 30, 2011

ALTRE MINACCE AL PRIMORSKI

Ancora una grave intimidazione al Primorski Dnevnik, il quotidiano triestino di lingua slovena. Una pistola – presumibilmente giocattolo -, un barattolo di solvente e una lettera minatoria sono state ritrovate davanti alla redazione del giornale. Oggetti e lettera erano contenuti in una valigetta appoggiata alla porta d’entrata dello stabile. Il ritrovamento è stato preceduto da una telefonata d’avviso alla segreteria del quotidiano. Sul posto sono intervenuti gli artificieri della Questura, carabinieri e la polizia, che hanno chiuso la strada e isolato la zona per motivi precauzionali. Dopo la verifica del contenuto, la valigetta è stata affidata agli agenti della polizia scientifica per i rilievi. Nella lettera erano scritte varie frasi intimidatorie e sconnesse, con accenni anche all’Olocausto. La sede del giornale era stata già bersaglio di un simile gesto lo scorso 17 marzo, in occasione dei festeggiamenti per il 150.o anniversario dell’Unità d’Italia. Ora una nuova grave intimidazione, nelle ore in cui Trieste è impegnata nel ballottaggio per scegliere il nuovo sindaco e il nuovo presidente della Provincia. L’Assostampa Fvg, oltre a esprimere la propria solidarietà e la propria vicinanza ai colleghi del Primorski Dnevnik, richiama nuovamente l’attenzione delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della politica perchè vengano isolati i violenti che non a caso colpiscono un giornale simbolo della pacifica convivenza. E’ dal 1945, anno della fondazione, che infatti il Primorski riveste un ruolo di grande importanza sul confine nordorientale. Il sindacato unitario dei giornalisti, regionale e nazionale, è da sempre impegnato nella difesa di questo giornale, la cui sopravvivenza fra l’altro è periodicamente messa in pericolo dai pesanti tagli ai contributi per l’editoria contenuti nelle ultime manovre economiche del governo. La tutela delle minoranze linguistiche, anche attraverso il sostegno ai suoi organi di stampa, è un preciso dettato costituzionale. E in queste terre su un confine che non c’è più, l’informazione deve rimanere sempre più strumento di pace, convivenza e sviluppo. Valori che vanno difesi a tutti i livelli.