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  • Da: Assostampa FVG
  • aprile 27, 2012

ASSOSTAMPA DOMANI AL “CIE” DI GRADISCA

L’Assostampa Fvg aderisce alla campagna nazionale “LasciateCIEntrare” (nel comitato promotore anche Fnsi e Articolo 21), in programma in nove città italiane, per rivendicare il diritto di accesso ai CIE (Centri di identificazione ed espulsione) e ai CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo). Nonostante le disposizioni del ministro Anna Maria Cancellieri abbiano sospeso la circolare del primo aprile 2011 dell’allora ministro Maroni, l’ingresso in queste strutture continua infatti ad essere quasi impossibile. Dopo il primo lancio nel luglio 2011, quando ad entrare nel CIE di Gradisca è stato l’on. Monai (Idv), rilevando una situazione preoccupante, è arrivato il momento della verifica: a ridosso dei cinque giorni di manifestazione, domani (sab 28 aprile) alle 9 due parlamentari e un consigliere regionale faranno ingresso al CIE di Gradisca. Anche diverse associazioni del territorio e un gruppo di giornalisti del Friuli Venezia Giulia hanno presentato alla Prefettura di Gorizia la relativa richiesta di autorizzazione. All’uscita dei politici dalla struttura è prevista una conferenza stampa di fronte al CIE, coordinata dall’Assostampa Fvg, con un intervento da parte delle associazioni locali presenti, tra cui la Tenda per la Pace e i Diritti. L’attenzione della campagna “LasciateCIEntrare”, rivolta a politici, mondo dell’informazione e società civile, è alta in tutto il territorio nazionale. Suo fine ultimo è, attraverso l’accesso ai CIE e ai CARA del Paese, documentare una realtà ancora oggi sconosciuta, spesso anche agli stessi abitanti dei luoghi che le ospitano. “Non possono assolutamente essere chiamati ‘Centri di accoglienza’ – ribadisce Tenda per la Pace e i Diritti -. Per noi l’accoglienza è ben diversa, e ci sono molte proposte concrete più efficienti e meno dispendiose, ma soprattutto più rispettose dell’essere umano e dei diritti della persona. La detenzione senza reato, per lo più di tipo amministrativo, è un’anomalia dello stato di diritto, e rappresenta una deriva vergognosa per l’Italia e per l’Europa”.