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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 23, 2004

BERLUSCONI IN TV: SERVENTI (FNSI), CAMPAGNA ELETTORALE DROGATA

«In difesa della libertà di
informazione, della pari condizione e dell’autonomia dei
giornalisti, vi chiedo di intervenire, nelle forme previste
dalla legge, al fine di garantire ai cittadini una informazione
equilibrata e corretta». Si conclude così la lettera
indirizzata dal segretario generale della Federazione nazionale
della stampa, Paolo Serventi Longhi, ai presidenti della
Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, Claudio
Petruccioli, e dell’Autorità di garanzia per le comunicazioni,
Enzo Cheli. «Sono costretto a sottoporvi la gravissima situazione
dell’informazione nel momento in cui si apre la campagna
elettorale per le elezioni europee e amministrative del 12 e 13
giugno – scrive Serventi Longhi -. L’intervento in diretta,
ieri sera, del capo del governo, capolista del suo partito in
tutte e cinque le circoscrizioni elettorali per le europee, nel
corso de »La Domenica Sportiva«, durante la quale per oltre
venti minuti ha discettato della squadra di cui è presidente e
del calcio in generale, rappresenta solo l’ultimo episodio di
una serie di diluviali esternazioni del premier nei principali
Tg di Rai e Mediaset, e in alcuni dei più seguiti programmi di
approfondimento informativo sia televisivo sia radiofonico. Una
evidente conseguenza del conflitto di interessi del presidente
del Consiglio». «La Domenica Sportiva» – continua il segretario della Fnsi
– è un programma giornalistico di Rai Sport, diretto da un
giornalista e condotto da colleghi. Silvio Berlusconi ha
imposto la propria presenza obbligando professionisti
dell’informazione a dargli spazio e credito. È significativo
che la stessa presidente della Rai abbia invocato in diretta
l’autonomia del servizio pubblico. La Federazione della stampa
condivide le parole di Lucia Annunziata che però devono avere
un senso in tutto il sistema dell’informazione in questo
delicato momento. Se persino lo sport e l’informazione sportiva
diventano terreni di esposizione mediatica del capo del
governo, se un quotidiano sportivo diffuso a livello nazionale
intitolava ieri a titoli di scatola «Berlusconi-Inter 3-2»
commentando il risultato del derby milanese, se trasmissioni
come «Porta a Porta» e «Radio anch’io» vedono la presenza
costante del premier, la campagna elettorale ne risulta
distorta e in gran parte drogata. Non basta chiedere ai
direttori di testata senso di responsabilità e misura –
conclude Serventi Longhi -, l’esercizio del potere personale e
mediatico senza limiti non consente la pari condizione
nell’informazione tra le forze politiche che si confronteranno
alle elezioni. Con un evidente vantaggio per quella che fa
riferimento a Silvio Berlusconi«.