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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 28, 2012

COME RACCONTIAMO LE MINORANZE

 

In televisione e alla radio le notizie che riguardano minoranze come gli immigrati, i rom, gli omosessuali, i tossicodipendenti o gli ex carcerati, le comunità religiose, sono “marginali” e raccontate male, perché legate alla cronaca nera, a dichiarazioni di politici, problemi ed emergenze, in modo tale da produrre nell’opinione pubblica stereotipi e pregiudizi. Difficile trovare, da parte dei giornalisti e delle testate, “racconti autonomi della realtà”. E’ quanto emerge, in sintesi, dalla ricerca Mister Media (Minorities Sterotypes on media) sulla rappresentazione delle minoranze nei media, realizzata dal Centro d’ascolto dell’informazione televisiva e il Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’Università La Sapienza di Roma. La ricerca, di 93 pagine, è stata presentata ieri a Roma dalla Commissione diritti umani del Senato. Sono state prese in esame 168 ore al giorno di programmazione televisiva e 360 ore al giorno di programmazione radiofonica (notiziari informativi e trasmissioni informative), con focus group che hanno coinvolto esperti, associazioni e giornalisti. Riguardo alla tv, sono gli immigrati (e i rifugiati) a ricevere maggiore attenzione, con il 61% delle notizie. Il 13,7% delle notizie riguarda i rom e altre minoranze culturali, il 12,8% le minoranze religiose, il 9,6% l’omosessualità, l’1,6% i tossicodipendenti, gli ex-tossicodipendenti e gli ex-detenuti. Grande attenzione all’immigrazione viene data invece dalla radio, anche con programmi di approfondimento. In tv e radio le principali nazionalità citate sono i tunisini (609 casi), i marocchini (410), i libici (286). I rom e sinti ricevono grande attenzione dai giornali radio (70,1%) mentre nelle trasmissioni televisive sono pressochè inesistenti (1,1%). Se ne parla solo in caso di sgomberi di campi abusivi o casi di cronaca nera. L’informazione mediatica sulle minoranze etno-culturali è comunque “parziale”, rileva la ricerca, senza approfondimento critico. L’Italia, secondo quanto emerso nei focus group, “sembra mostrare una chiusura culturale e un conseguente atteggiamento di superiorità verso le minoranze, evidenziato anche dalla mancanza di politiche sociali di integrazione o inclusione”. Anche sugli omosessuali prevalgono notizie in cui vengono rappresentati in maniera parziale in cronaca nera nel ruolo di “vittime”, a volte “malati”, ma soprattutto “diversi”. Significativa è invece la rappresentanza delle minoranze religiose in Italia, compreso l’islam: spesso se ne parla perché il Papa o la Chiesa prendono posizione in loro difesa, ad esempio a favore dell’edificazione dei luoghi di culto. Però “il discorso pubblico si nutre spesso dell’assunto che i flussi migratori portino inevitabilmente un conflitto”. Notizie su tossicodipendenti o ex detenuti sono pressoché rare, a meno che non siano legate a reati.