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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 24, 2016

DOMANI SIT-IN “VERITÀ PER GIULIO”, ADESIONE ASSOSTAMPA FVG

Anche Assostampa Fvg, dal suo sito www.assostampafvg.it, aderisce alla campagna “Verità per Giulio Regeni”. La chiede Amnesty International Italia che con il quotidiano “la Repubblica” ha lanciato una nuova mobilitazione dopo le prime reazioni dell’associazionismo alla notizia della misteriosa morte del giovane ricercatore in Egitto.
«Uno striscione, una richiesta, una campagna – si legge sul sito dell’organizzazione internazionale – per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o, peggio, per essere collocato nel passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo».
Un appello subito raccolto dalla Fnsi.
«Facciamo nostro l’appello lanciato da Amnesty International Italia e dal quotidiano “la Repubblica” e ci uniamo alla campagna per chiedere “Verità per Giulio Regeni” così come abbiamo da subito aderito alla mobilitazione delle associazioni che proponevano di listare a lutto i siti internet fino al giorno dei funerali del giovane ricercatore morto al Cairo», scrivono in una nota il segretario generale, Raffaele Lorusso, e il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.
Per questo, anticipano poi segretario e presidente, Fnsi sarà anche presente, DOMANI giovedì, alle 14, al sit-it promosso dalla Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili e dall’Associazione Antigone davanti all’ambasciata egiziana a Roma.
«Esortiamo le colleghe e i colleghi – concludono Lorusso e Giulietti – a rilanciare a loro volta l’iniziativa, esponendo lo striscione, diffondendo la campagna sui social media e sui mezzi d’informazione, invitando le istituzioni locali, nazionali ed internazionali a continuare ad impegnarsi per illuminare la vicenda di Giulio e arrivare a scoprire la verità su quanto gli è accaduto».
Non ci si può accontentare di una verità di comodo, non si può lasciare che cali l’oscurità sulla vicenda di Giulio Regeni. «Lo dobbiamo alla sua famiglia, ai suoi amici e colleghi che da ogni parte del mondo chiedono solidarietà», conclude Amnesty Italia. La Federazione nazionale della stampa c’è.