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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 18, 2004

Fnsi e Ars: censurabile il comportamento della Rcs contro caposervizio di “Io donna”

La direzione del personale della Rcs
Periodici «sta approfittando di una malattia di un giornalista
caposervizio a ‘Io Donna’, Giovanni Negri, assolutamente
oggettiva e certificata, per porre in essere comportamenti
vessatori e antisindacali gravissimi». Lo denunciano in un
documento approvato all’unanimità la Giunta della Fnsi e la
consulta delle Associazioni Regionali di Stampa, che definiscono
«inaccettabile e censurabile il comportamento della Rcs».

La Giunta della Fnsi e la consulta delle Associazioni
Regionali di Stampa, si legge nel documento, «ritengono
inaccettabile e censurabile il comportamento della Rcs nei
confronti del collega Giovani Negri, caposervizio a ‘Io Donna’ e
vicepresidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti. La
direzione del personale della Rcs Periodici sta approfittando di
una malattia del collega, assolutamente oggettiva e certificata,
per porre in essere comportamenti vessatori e antisindacali
gravissimi».

Secondo il sindacato dei giornalisti, «È davvero
inquietante che il primo gruppo editoriale italiano metta in
atto azioni che puntano da una parte a indurre il collega alle
dimissioni e dall’altro restringono in modo arrogante gli spazi
di agibilità democratica e sindacale».

Negri, prosegue il documento, «lavora in Rcs da quarant’anni e
mai nella sua carriera ha avuto alcun tipo di richiamo, nè
formale nè sostanziale: ma, parallelamente all’assunzione di
responsabilità sindacali, l’azienda non ha esitato a mettere in
atto inviti a lasciare il posto di lavoro e, nell’ultimo mese,
ha varato una raffica ingiustificata di sanzioni e richiami
chiaramente intimidatori».

La Giunta della Fnsi e la consulta delle Associazioni Regionali
di Stampa, esprimono quindi «totale solidarietà a Giovanni
Negri e si augurano una rapida correzione di rotta della Rcs con
il recupero del rispetto delle regole e il pieno riconoscimento
dei ruoli sindacali.

“Come è accaduto in passato a difesa di dirigenti sindacali
di altri gruppi editoriali – conclude il documento – la Fnsi è
comunque pronta a intraprendere tutte le azioni necessarie alla
tutela del collega e dei diritti sanciti dal contratto nazionale
di lavoro giornalistico e dallo Statuto dei Lavoratori”.