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  • Da: Assostampa FVG
  • aprile 14, 2004

Fnsi su inviati Rai via da Bagdad

ROMA Il segretario della Fnsi Paolo
Serventi Longhi giudica «incomprensibile» la decisione della Rai di ritirare i giornalisti e i telecineoperatori, presenti in Iraq, e sottolinea come «le preoccupazioni non possono però cancellare l’esigenza di assicurare una corretta e completa informazione».
«Sono giorni – sottolinea il segretario della Fnsi – di
grande preoccupazione per la situazione dei giornalisti italiani e di tutto il mondo che operano in Iraq. Le violenze, i sequestri di cittadini stranieri, gli scontri e gli attentati, prefigurano uno stato molto vicino alla guerra civile che ha preso di mira soprattutto cittadini occidentali identificati con le forze armate della coalizione». Questo però, ribadisce Serventi Longhi, non giustifica la decisione di viale Mazzini e
«la determinazione espressa dagli inviati a restare in Iraq, dove operano giornalisti di tutto il mondo, e l’opinione favorevole espressa dai Cdr del Tg1, del Tg3 e del Giornale Radio, avrebbero dovuto suggerire un diverso comportamento all’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo».
Ogni giornalista, sostiene il segretario Fnsi, «conosce i rischi che corre e in queste ore assurde polemiche sono state sollevate nei confronti della corretta informazione fornita dagli inviati italiani in Iraq». «Sostituirli – conclude Serventi Longhi, »non ha senso, a meno che non vi siano altre ragioni. A tutti i colleghi inviati in Iraq va la solidarietà della Fnsi e dei giornalisti italiani«. (Ansa)