0 Liked
  • Da: Assostampa FVG
  • gennaio 13, 2012

GIORNALI “DEBOLI”, APPELLO A MONTI

I giornali gestiti in cooperative espressioni di idee, di filoni politici, voci di minoranze linguistiche (come il Primorski Dnevnik e il Novi Matajur), di comunità italiane all’estero, no profit lanciano un forte appello al Presidente del Consiglio Monti per una risposta all’emergenza di un settore che non è in grado, alla data di oggi, di programmare la propria attività. Anzi, peggio, rischia di vedere decine di testate avviate alla sospensione o alla chiusura già alla fine del mese, perché nell’impossibilità di accedere al credito di esercizio, in assenza di garanzie minime sulle entrate.

Trattandosi di testate ammissibili al contributo pubblico, oggi preventivato in appena 52 milioni di euro, che il Governo è impegnato dal Parlamento a integrare con un prelievo del cosiddetto fondo Letta, l’indeterminatezza non consente neanche di prospettare bilanci previsionali di essenziale attendibilità. Non solo: accanto a questo problema c’è quello di una trentina di testate ancora in difficoltà maggiori perché in attesa di veder definita la pratica di finanziamento relativa all’esercizio 2010. La richiesta di un parere all’Avvocatura dello Stato decisa, sentita anche la Commissione Consultiva, dal Sottosegretario all’Editoria Malinconico che ha appena lasciato l’incarico non si sa ancora quale esito abbia dato. E anche per riconvocare la Commissione, ove non provveda il Presidente Monti con provvedimento specifico d’urgenza, non sarà possibile finché non ci sarà un nuovo Sottosegretario delegato. L’assemblea generale delle testate iscritte nell’elenco del Dipartimento Editoria per i benefici della legge 416, che si è svolta nella sede della Fnsi, ha sottolineato con forza queste problematiche e ribadito la volontà di cooperare proficuamente per una riforma degli interventi nel settore, che assicuri gli indispensabili sostegni per il pluralismo, la libertà dell’informazione, l’occupazione qualificata nel rispetto delle leggi e dei contratti. Tra le decisioni perciò un appello al Presidente Monti sottoscritto dalle associazioni rappresentative delle cooperative, delle organizzazioni culturali e sociali, dei lavoratori giornalisti, tecnici, amministrativi: dalla Fnsi a Mediacoop, alla Fisc, ad Articolo 21, perché si possa riattivare subito l’attività deliberativa del Dipartimento Editoria e perché sia definita subito la quota del “Fondo Letta” destinata all’editoria per il 2012. Nello stesso tempo si conferma la volontà di concorrere attivamente affinché la riforma contenga elementi essenziali di valutazione rilevabili nella diffusione dei giornali e nella consistenza dell’occupazione regolare. L’obiettivo è che il sostegno pubblico vada in maniera trasparente e coerente a giornali veri fatti da giornalisti veri, nella convinzione (recente affermata dallo stesso Presidente Monti) che ci sono testate non meramente commerciali le quali “sono il lievito di quella informazione pluralistica che è vitale per il Paese”. L’assemblea ha inoltre deciso di promuovere una serie di azioni per rendere compiutamente chiaro il quadro di una realtà dell’informazione vitale e, oggi purtroppo, sofferente, anche mediante la pubblicazione di pagine comuni di informazione sulla consistenza, sul valore e sullo stato del settore.