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  • Da: Assostampa FVG
  • settembre 06, 2012

GIORNALISTI FOTOGRAFI, DIFFICOLTA’ SEMPRE MAGGIORI

Riceviamo e diffondiamo:  Siamo dei fotografi professionisti, che vivono del proprio lavoro, pagano le spese, i mutui e soprattutto le tasse.  Molti di noi sono iscritti all’Ordine dei Giornalisti, tanti ad altre associazioni professionali. Perché una lettera aperta?  Per avere delle risposte e denunciare uno stato di fatto che colpisce la nostra categoria oramai da troppo tempo. Da anni in regione si organizzano splendide iniziative: concerti di star internazionali, festival di musica, danza, teatro …  ma per noi fotografi professionisti ottenere un accredito per poter lavorare è diventato un vero e proprio terno al lotto, quando non un vero e proprio incubo. Tra di noi c’è chi ha fatto della fotografia di spettacolo una professione da più di venti anni, chi dirige agenzie che coprono quotidianamente gli avvenimenti della nostra regione, chi ha iniziato magari più recentemente, ma si muove con la stessa passione e deontologia professionale.  Eppure tutto ciò non conta nulla.  La maggior parte di noi si vede costretta a “battagliare” per  la richiesta di un accredito o ad entrare in competizione più o meno leale con figure che con la fotografia professionale e "strutturata” hanno ben poco a che fare. Professionisti validi e riconosciuti non possono lavorare mentre circoli, volontari, dopolavoristi e amatori hanno costantemente le porte aperte: tutti sotto i palchi o nei teatri. Sappiamo bene quanto sia delicato e difficile lavorare per offrire un prodotto all’altezza con un assembramento di figure più o meno qualificate al proprio fianco…

Perchè i professionisti della nostra regione non sono maggiormente coinvolti a discapito di figure dalla non ben definita occupazione?  La fotografia è divenuta oramai solo merce di scambio? E’ chiedere troppo una maggiore attenzione da parte degli uffici stampa?  Sappiamo bene quanto sia complicato distinguere fra le molte richieste di accredito, spesso millantanti fantomatiche illustri collaborazioni, ma si potrebbe e dovrebbe dare priorità a professionisti che possano dimostrare l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti (in fin dei conti si tratta di fare giornalismo fotografico) e comunque a professionisti proprietari di attività fotografica (partita iva). Nessuno vuole limitare i numerosi fotoamatori, ma se poi gli stessi scambiano gratuitamente le loro immagini per un accredito o per una firma su uno qualsiasi dei numerosi blog italiani, si chiama turbativa di mercato (in alcuni casi contro il disposto della Legge 10 ottobre 1990, n. 287, e del Codice Civile, articolo 2598, comma 3) … quando invece vorrebbero venderle senza partita iva, si chiama lavorare in nero.

Noi pensiamo che le iniziative culturali, piccole o grandi, sponsorizzate con denaro pubblico o meno, abbiano una loro grossa importanza non solo perchè contribuiscono allo sviluppo culturale ed economico di un territorio, ma perché possono dare anche un’opportunità di crescita alle realtà professionali (e sottolineiamo professionali) coinvolte.

Opportunità che costantemente con questo stato di fatto viene negata.

(Luca d’Agostino, Diego Petrussi, Andrea Lasorte, Fabio Parenzan, Francesco Bruni, Massimo Turco, Luigi Boscarol, Simone Ferraro, Gianpaolo Scognamiglio, Mariano Pontoni, Valter Parisotto, Alice Durigatto, Elia Falaschi, Daniele Borghello, Sara Peronio, Glauco Comoretto, Stefano Piasentier)