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  • Da: Assostampa FVG
  • dicembre 19, 2006

Gruppo Espresso: ritirato provvedimento

Da ieri mattina (lunedì) fino alle 6 di domani (mercoledì) sono in sciopero i giornalisti dell’emittenza radio televisiva (con l’esclusione di quella locale) nell’ambito delle agitazioni sindacali proclamate dalla Fnsi a seguito della rottura delle trattative con la Fieg per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
”Gli editori – è il testo letto dai conduttori di tg e gr nelle edizioni previste – hanno respinto ancora una volta il tentativo della Federazione della Stampa, con la mediazione del Ministro del Lavoro, di riprendere il negoziato sul rinnovo del contratto. La chiusura è sempre più brutale e incomprensibile – prosegue il testo -; arriva anche a mettere in discussione il nostro Istituto di Previdenza. Gli editori vogliono limitarne la capacità ispettiva, vogliono colpire non solo i nostri stipendi ma anche le nostre pensioni. Noi ci opponiamo alla federazione degli editori, che vorrebbe sostituire il lavoro dipendente con tutte le forme di precariato possibile. I giornali scritti dall’editore, chiunque esso sia – conclude il testo -, non servono ne ai lettori, ne ai giornalisti e tanto meno ad un paese maturo”.
Questi i notiziari garantiti oggi dalla Rai: – due giornali radio per il primo canale radiofonico ed un giornale radio sia per il secondo che per il terzo canale radiofonico, della. durata di circa 6 minuti;
– due edizioni di ciascun telegiornale nazionale, della durata di circa 6 minuti;
– edizione del telegiornale regionale, della durata di circa 5 minuti;
– due specifici TG garantiti per i canali televisivi satellitari all-news;
– tre aggiornamenti del servizio di Te1evideo, nelle fasce mattutina, meridiana e serale, per consentire l’informazione anche ai non udenti;
– due specifici GR per la produzione informativa per gli italiani all’estero curata da Rai internazionale;
– due aggiornamenti dell’offerta giornalistica aziendale in internet’.
La stessa copertura (due edizione negli orari di massimo ascolto) vale per le tv e la radio private nazionali.
Giovedì 21 i vertici Rai incontreranno i vertici Fieg sempre nell’ambito della vertenza in corso.
”La prossima sarà una settimana di scioperi duri come non ne abbiamo mai fatti per trovare un modo di ragionare con gli editori senza svendere le nostre ragioni”: lo ha detto il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi in una conferenza stampa dove ha fatto il punto sulla vertenza contrattuale dei giornalisti. Giorni consecutivi di sciopero saranno proclamati senza alcun preavviso, come già anticipato dai vertici sindacali.
“Puntiamo a fare male”, ha detto Serventi Longhi con Franco Siddi, presidente Fnsi.
“Puntiamo a creare difficoltà economiche e finanziarie alle aziende. Non ci piace ma è l’unico modo di pressione, a questo punto, per chiedere a queste aziende di fermarsi nel loro atteggiamento di netta chiusura e di accettare invece la ripresa del tavolo negoziale”. Serventi Longhi e Siddi hanno sottolineato che certamente “lo sciopero nella settimana natalizia ha una sua valenza perché si riflette sul peso pubblicitario, ma non per questo la pubblicità si ferma, visto che poi per tutto l’anno c’è sui giornali, e dunque anche in gennaio studieremo nuove iniziative di lotta”. Il vertice della Fnsi ha comunque annunciato la sospensione delle sole azioni di lotta nazionali, nella settimana dal 25 al 31 dicembre, mentre resta lo stato di agitazione.
Il vertice della Fnsi ha voluto inoltre manifestare “piena solidarietà ai lavoratori poligrafici e amministrativi delle aziende editoriali per i quali viene chiesta la sospensione dal lavoro, e quindi dello stipendio, nei giorni di sciopero dei giornalisti. Questa è una cosa ingiusta. E solidarietà va anche agli edicolanti, che patiscono sulla propria pelle il fatto che manchino i giornali e quindi soffrano una minore entrata”. Serventi Longhi e Siddi hanno aggiunto “vogliamo chiudere il contratto al più presto, sia chiaro che vogliamo negoziare ma deve essere altrettanto chiaro che non intendiamo svendere le nostre ragioni, il patrimonio contrattuale. Il nostro obiettivo è rilanciare il settore, mentre l’atteggiamento della Fieg va in direzione opposta e non considera che si sta creando una unitarietà dei giornalisti che poche volte si era vista in Italia”.

“Vogliamo essere retribuiti, vogliamo che si rispettino le regole, non vogliamo che i giornali più deboli muoiano per i tagli alle provvidenze, ma la nostra non è una battaglia per quattro soldi, è invece una battaglia di civiltà che riguarda direttamente la libertà di informazione, l’autonomia dei giornali e innanzitutto la tutela delle migliaia e migliaia di precari che hanno diritto a prospettive di pensione, a un’assistenza sanitaria decente, ad avere una famiglia. La sottoccupazione nel giornalismo è la realtà, e loro ci vengono a dire che scioperiamo perché vogliamo i soldi dell’editoria”. Serventi Longhi e Siddi hanno riconosciuto che “sinora il governo è stato corretto in questa vertenza, sollecitando il confronto. Deve continuare su questa strada, deve avere la forza di rispettare tutti gli impegni assunti nella attivazione del confronto. Proponiamo agli editori di trovare il modo di discutere insieme, senza pregiudiziali e ragionando su tutto”. Il vertice della Fnsi ha ribadito infine che questa “è la stagione dell’orgoglio, ma anche della dignità e della legalità per il rispetto del lavoro del contratto”.
Al riguardo si segnala il successo della forte protesta dei giornalisti del Gruppo Espresso Repubblica contro la decisione dell’editore di tagliare le tredicesime decurtandole delle quote relative ai giorni di sciopero effettuati. Dopo gli scioperi dei giorni scorsi, ieri i rappresentanti dell’editore hanno comunicato il ritiro del provvedimento. Si tratta di un primo successo della compattezza dei giornalisti contro l’arroganza di alcuni editori.
Come dimostra anche questa vicenda, il fronte Fieg non è unito, si sta dividendo, si sta aprendo una discussione durissima al suo interno, così come già segnali si erano avuti a proposito del confronto sul contratto.

Concluso domani mattina lo sciopero radio-tv, più giornate consecutive di sciopero nazionale dei giornalisti dei quotidiani, delle agenzie di stampa, del web e degli uffici stampa pubblici e privati saranno attuate nei prossimi giorni, SENZA PREAVVISO, in date che saranno comunicate dalla segreteria della Fnsi.