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  • Da: Assostampa FVG
  • gennaio 18, 2018

ISCRIZIONE AL SINDACATO: L’APPELLO DI LUCIANO CESCHIA

Luciano-Ceschia

Luciano Ceschia

L’Associazione regionale della stampa Fvg ha ricominciato, come ogni inizio d’anno, a rivolgere ai colleghi il pressante invito a confermare l’iscrizione al sindacato unitario dei giornalisti. Ovviamente l’appello va anche ai colleghi che finora, per le ragioni più disparate, talvolta per semplice dimenticanza, hanno fatto mancare al sindacato la loro adesione. 

  Vorrei associarmi a questo richiamo con il realismo che affonda le sue radici in 60 anni di esperienza professionale e sindacale e sulla base di valutazioni disincantate sullo stato dell’informazione. Nessun appello retorico, quindi, ma la consapevolezza che il nostro mondo sta vivendo una stagione oserei dire drammatica che può portare al tracollo di tutto il sistema.

  Il nostro sindacato è nato più di un secolo fa per tutelare il lavoro giornalistico attraverso il contratto e il confronto con la controparte imprenditoriale. E’ una funzione che ci accomuna ai sindacati di tutti gli altri lavoratori. Ma c’è un’altra condizione che ci differenzia da tutte le altre organizzazioni dei lavoratori rendendo ancora più delicato il nostro ruolo: la Federazione nazionale della stampa è l’unico sindacato dei giornalisti italiani, articolato nelle associazioni regionali. 

  E’ un bene prezioso che strategicamente abbiamo sempre difeso, anche nei momenti più difficili. Ne era ben consapevole il fascismo che tra i primi interventi liberticidi decise l’eliminazione della Federazione nazionale della stampa italiana, rinata nel dopoguerra.

  Negli anni, nei decenni, è cresciuta tra di noi, nelle istituzioni e nel mondo politico la consapevolezza che al sindacato dei giornalisti è affidata non solo la tutela economico-contrattuale ma anche la difesa delle condizioni giuridiche e politiche che garantiscono un’informazione libera.

  Insomma il sindacato dei giornalisti è chiamato a presidiare il delicato intreccio tra lavoro professionale e difesa del pluralismo. Le condizioni economiche, contrattuali, giuridiche  e professionali hanno un’incidenza, positiva o negativa, sulla qualità, la completezza e il livello dell’informazione garantita ai cittadini. La vigilanza della Federazione della stampa sulle leggi, sui provvedimenti anche economici per il settore, sui comportamenti che organi talvolta anche dello Stato assumono in questa materia, è quindi una garanzia di libertà e di tutela del pluralismo.

  Mi pare superfluo ricordare a chi vive nel mondo dell’informazione i tanti casi, anche recenti, di violazione delle regole, di tentativi di distribuire museruole, di manifestazioni di fastidio per la domanda di pluralismo, di intolleranze striscianti, di freni a un’informazione libera e rigorosa. La Federazione della stampa è stata sempre un interlocutore efficace e credibile, anche duro. Ma ha bisogno della solidarietà  e del sostegno convinti di tutti i giornalisti: una delle forme è anche l’iscrizione alle Associazioni regionali della stampa, articolazioni territoriali della Fnsi.

 

*l’autore è stato segretario generale della Fnsi negli anni Settanta e direttore di giornali; attualmente è presidente onorario dell’Assostampa Fvg e consigliere nazionale della Fnsi