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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 31, 2010

LA RELAZIONE DI CLEMENTE BORANDO AL CONVEGNO DI UDINE

Lo stato dell’informazione in Friuli
problemi e prospettive

Udine, 30 ottobre 2010

di Clemente Borando, fiduciario per la provincia di Udine dell’Assostampa

Il mondo dell’informazione in Friuli, il riferimento è la provincia di Udine, presenta un panorama di iniziative editoriali che può dirsi vasto e articolato per quanto concerne il numero e la diffusione di giornali quotidiani, periodici settimanali o con altra cadenza – questo nell’ambito della carta stampata – ed emittenti televisive e radiofoniche, per quanto concerne il sistema radiotelevisivo.
Che si occupano del Friuli e interagiscono direttamente con il Friuli ci sono ben quattro quotidiani: Messaggero Veneto, Il Gazzettino, E-polis e Il Piccolo (giornale giuliano diffuso anche nella Bassa Friulana); quattro settimanali di informazione: Il Friuli e La Vita Cattolica, Voce Isontina (foglio isontino presente nella Bassa Friulana) e Novi Matajur (in lingua slovena); inoltre ci sono settimanali sportivi e altri periodici di varia natura. Si tratta di presenze sul territorio, con strutture editoriali proprie o comunque in grado di fornire notizie e servizi. Indubbiamente un panorama decisamente ricco per una zona demograficamente non grande come la nostra.
Se ci riferiamo alle televisioni abbiamo la presenza di almeno cinque importanti emittenti che diffondono notiziari e rubriche periodiche: Rai, Telefriuli, Telequattro, Tpn con Video Regione, Free (già Antenna Tre); alle quali vanno sommate almeno due minori: Telealto But e Videotelecarnia. Alle Tv vanno aggiunte 5 radio private che diffondono anche notizie e servizi dal Friuli e queste sono: Lattemiele, Radio Fantasy, Radio Onde Furlane, Radio Spazio 103, Radio Studio Nord. Qui come si può notare il dato che rapporta il numero delle emittenti con territorio e popolazione è ancora più favorevole.
Un’ultima citazione, per completare il quadro del mondo dell’informazione, spetta alle agenzie di stampa legate al Friuli che sono: Ansa e Regione cronache (l’agenzia dell’Amministrazione regionale).
Nel complesso è un mondo che interagisce con il Friuli sia culturalmente, sia economicamente come mercato, per la diffusione e per la raccolta pubblicitaria. A fronte di questa ricca e articolata presenza e diffusione esiste una duplice situazione che possiamo definire di criticità.
In primo luogo va rilevato che il Friuli da terra dove l’informazione veniva “prodotta” da editori locali, è diventato terra, per così dire, di “conquista” per gruppi editoriali che vengono da fuori e che vedono il mercato locale dell’informazione prima di tutto come un semplice mercato. Questo è un fenomeno o una trasformazione che si sta consumando da oltre un decennio. Il Messaggero Veneto, già a suo tempo è stato venduto dal gruppo Melzi al Gruppo Espresso, Il Gazzettino, e con esso Telefriuli, da una proprietà formata da imprenditori veneti è finito sotto il controllo del gruppo Caltagirone. E-polis, esperienza recente anche se già in fase di crisi, per sua natura è una struttura editoriale che parte da un progetto nazionale per inserirsi o meglio per offrire spazio alla realtà locale. Questa la “trasformazione” della stampa quotidiana che abbiamo avuto. Dei settimanali d’informazione al riparo da questa tendenza o “deriva” c’è La Vita Cattolica, in quanto è un foglio espressione della Curia che resta un’entità radicata saldamente al territorio, cioè al Friuli. Novi Matajur è di una cooperativa di giornalisti, quindi un editore locale. Anche qui però non può non preoccupare il fatto che dal marzo scorso Novi Matajur è in stato di crisi. Circa Il Friuli, del quale è stato annunciato un potenziamento, va rilevato che dal 2008 la proprietà del periodico è di Styria Media Group, il gruppo editoriale austriaco che edita lo storico Kleine Zeitung ed è presente oltre che in Friuli in Slovenia, Croazia e Serbia; una proprietà quella di Styria Media Group che dice di voler concedere autonomia alla famiglia Piasenzotto, anima del settimanale. Il settimanale attualmente viene stampato in Austria.
Passiamo all’emittenza radiotelevisiva. Come si diceva, c’è stato a suo tempo l’ingresso de Il Gazzettino nella proprietà di Telefriuli, proprietà a sua volta prima veneta, oggi romana, tanto che tra Tv e giornale c’è un decisa sinergia. Quindi abbiamo avuto l’uscita dalla sfera friulana (anche se si parla di una presenza minoritaria di imprenditori locali nella compagine proprietaria) di questa emittente storica della nostra provincia. Per il resto del panorama, esclusi Telealto But e Videotelecarnia, ancorati alla Carnia, le altre emittenti hanno in provincia di Udine solo una loro sede staccata: la triestina Telequattro (che fa capo a Donata Irneri) da tre anni a Udine ha una redazione da dove diffonde un telegiornale regionale o interprovinciale (Udine e Gorizia), mentre ci sono l’edizione udinese di Telepordenone con la consorella Video Regione (che fa capo all’imprenditore pordenonese Mario Ruoso – Garage Venezia), c’è Antenna 3 (gruppo Panto) che ha sede a Treviso e che in provincia di Udine dal settembre 2009 si presenta con il logo Free. Fino al dicembre 2009 c’era anche Udine Comunicazione – oggi chiusa – , emittente locale di Telechiara, emittente con sede in Veneto. Insomma non sono romani o lombardi, ma vengono o dalla vicina regione Veneto o comunque da altre province del Friuli Venezia Giulia.
Tutto questo probabilmente non può essere letto come un dramma. Si dirà che va accettato perché fa parte della contingenza attuale chiamata globalizzazione o altro. Certo è che come in campo economico, finanziario e imprenditoriale anche nel mondo dell’industria dell’informazione non tenere in mano la barra del timone, cioè più semplicemente gestire direttamente questo mondo, può essere indice di debolezza; debolezza che si paga in particolari momenti critici. Poi non dimentichiamo che in momenti di crisi la periferia è ancor più periferia. Dove si taglia prima e si ridimensiona con più facilità.
Il secondo momento di criticità è rappresentato dal fatto che oggi il mondo dell’informazione, in particolare quello della carta stampata, risente della crisi economica e attraversa già da un po’ di tempo una fase di ridimensionamento. L’espansione è un ricordo e ci sono stati, sono in atto o sono annunciati, tagli sensibili che passano con l’eufemismo di “razionalizzazioni” e che hanno avuto o avranno costi in termini occupazionali e di offerta in termini di ricchezza del prodotto. Questo riguarda soprattutto i quotidiani. Ha cominciato, nel luglio 2009, Il Gazzettino presentandosi con il nuovo formato (un tabloid spinto) che ha comportato la riduzione dell’offerta informativa (stesso numero di pagine per l’edizione Friuli, ma di dimensione ridotta). Ci si chiede cosa, in termini di diffusione e vendite, abbia comportato questo “rinnovamento”. In pochi anni la redazione di Udine è passata da 12 unità a 7. Oggi esiste una conflittualità nelle relazioni sindacali nel giornale il cui tema centrale è l’applicazione di sinergie con altre testate del gruppo Caltagirone. Problematiche che indicano il pericolo di una marginalizzazione per l’edizione Friuli de Il Gazzettino.
E-polis, presenza recente nel panorama editoriale nazionale e friulano, è nel tunnel della crisi con la sospensione da luglio delle pubblicazioni o meglio la non ripresa dopo la pausa agostana. I giornalisti sono in cassa integrazione ci sono operazioni in corso per creare nuovi assetti proprietari. Comunque ciò che ci interessa ancora più da vicino è che nel piano editoriale di luglio, per il “rilancio” della testata, era annunciata la sospensione di un’unica edizione locale dell’intero panorama. Guarda caso questa doveva essere proprio E-polis Friuli. Oggi sono annunciate importanti novità con l’imminente ripresa delle pubblicazioni.
Il Messaggero Veneto, il giornale storico del Friuli di questo secondo dopoguerra, è destinato a entrare in una fase che probabilmente ne modificherà radicalmente fisionomia e contenuti. E’ di dominio pubblico l’annuncio del cambio del formato (dalla foliazione grande e a due o più dorsi, al tabloid di gruppo) per essere più integrato, sinergico, in quella che è la geografia dell’editoria locale del gruppo editoriale Repubblica-Espresso. Oggi il Messaggero Veneto è una testata diffusa su tre delle quattro province del Friuli Venezia Giulia (il Friuli storico), domani cosa sarà? Il sindacato si chiede quale è e quale sarà il ruolo e l’apporto di idee di quanti “rappresentanti locali” siedono nel consiglio di amministrazione. Insomma ci si chiede: il Messaggero Veneto, al pari de Il Piccolo (il quotidiano giuliano dello stesso gruppo editoriale), è destinato a diventare un semplice vagone di un treno la cui locomotiva è altrove?
Le agenzie: situazione tranquilla per Regione cronache dove Udine mantiene la sua posizione con un gruppo di tre redattori. Ben diversa la situazione all’Ansa. Qui tre anni fa c’è stato il primo ridimensionamento con un organico che è passato da 7 unità a 5 e la conseguente chiusura dell’ufficio di Udine, dove in via Poscolle rimane una semplice postazione. E’ in atto un nuovo piano (2010-2011) che ridurrà l’organico da 5 a 3 e già c’è chi ipotizza dal gennaio 2012 un’ulteriore sforbiciata (-55 giornalisti a livello nazionale e probabilmente -1 in Friuli Venezia Giulia).
Ecco dunque definito il quadro. Una la situazione che vede le ombre estendesi e prevalere su un panorama che per anni è stato “invidiato” perché ricco di proposte editoriali, quindi plurale e autonomo. Un modello da imitare si era sempre detto.
Questi argomenti – oltre alle questioni generali dell’informazione, a specifici problemi vedi le sovvenzioni all’editoria che garantiscono la sopravvivenza di diverse testate, il digitale terrestre – sono da tempo dibattuti dal sindacato e dall’ordine dei giornalisti. Il più delle volte questo è avvenuto al nostro interno. Crediamo sia il caso di confrontarci e da qui la decisione di questo incontro per informare, coinvolgere e responsabilizzare il mondo politico, istituzionale, economico, sindacale e culturale, visto che quello dell’informazione non può che essere un tema vitale per il Friuli.