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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 23, 2011

LE PENSIONI NON SONO IN PERICOLO

Tra il 2020 e il 2040 i contributi saranno insufficienti per pagare le pensioni dei giornalisti, ma l’istituto di previdenza sta già affrontando il problema. Lo spiega il presidente Inpgi, Andrea Camporese, in un’intervista a “Prima Comunicazione” pubblicata sul numero di febbraio. “Per effetto del ciclo economico negativo tra pensionamenti e prepensionamenti hanno lasciato le redazioni oltre mille giornalisti e per la prima volta nel decennio il numero degli iscritti all’Inpgi è diminuito. Di 280 persone precisamente”, spiega Camporese. Questo aggrava un fenomeno previsto dall’Inpgi già da un decennio, la cosiddetta gobba negativa, cioé un periodo in cui per effetto del non equilibrio tra entrate e uscite, l’istituto avrà grandi difficoltà a pagare le pensioni. “Una fase che partirà all’inizio degli anni Venti e dovrebbe concludersi all’inizio degli anni Quaranta. Ma la situazione non è drammatica. Innanzitutto, perché il patrimonio dell’Inpgi – a oggi 2,3 miliardi di euro – è sufficiente a garantire lo squilibrio tra entrate e uscite”, chiarisce Camporese. E su come l’Inpgi intende affrontare il problema della “gobba”, Camporese fa sapere che il consiglio di amministrazione ha deciso di affrontare la questione entro il 30 giugno. “A mio parere – spiega – ci sono due o tre leve su cui si potrebbe agire. La prima riguarda i contributi a carico degli editori. Io propongo un aumento graduale prospettico delle aliquote a carico degli editori. Oltre a questa leva puramente economica, si sta valutando di aumentare l’età pensionabile delle donne da 60 a 65 anni. Anche in questo caso è indispensabile la gradualità e sono esclusi i cosiddetti scaloni, cioé passaggi bruschi”.