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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 04, 2020

LE REDAZIONI DEL GRUPPO GEDI REAGISCONO ALLE NOTIZIE DI CESSIONE DI QUATTRO GIORNALI

Le assemblee di redazione di Messaggero Veneto e Piccolo hanno aderito alla giornata di sciopero proclamata dal coordinamento dei cdr dei giornali locali del gruppo Gedi. Domani i quotidiani non saranno dunque in edicola.

Questo il comunicato sindacale:

La notizia della trattativa di vendite di quattro giornali del gruppo Gedi (il Tirreno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio e la Nuova Ferrara) giunge dopo un periodo di disinteresse totale dei vertici del gruppo rispetto alle dinamiche delle singole redazioni dei 13 giornali Gnn ex Finegil.

La volontà di dismettere alcune, o tutte le testate ex Finegil, era evidente da tempo, nonostante le rassicurazioni date nell’unico incontro avuto quest’anno con l’amministratore delegato e il direttore editoriale di Gnn.

L’operazione in corso è particolarmente grave, nelle dinamiche e negli effetti, perché porterà alla distruzione dell’esperienza che da più di 40 anni rappresenta Finegil: un’informazione locale libera e indipendente legata a un grande gruppo editoriale (Editoriale L’Espresso, poi Gedi). Questo ha garantito giornali di qualità in decine di province italiane.

E’ evidente che l’intenzione, se confermata, di vendita a editori che mai hanno fatto questo mestiere, distrugge questo modello e indebolisce l’intero sistema informativo italiano.

La politica, dal Parlamento ai singoli Consigli comunali interessati, dovrebbero interrogarsi su cosa sta creando la legge che impone un tetto del 20% dei quotidiani nelle mani di un singolo editore. Se le notizie dovessero trovare conferma, avremo in pochi mesi un gruppo Gedi che svende quotidiani regionali (il Tirreno) e provinciali (Nuova Ferrara, Gazzetta di Reggio e Gazzetta di Modena) per poter comprare un altro quotidiano nazionale come il Sole 24 ore. Chiediamo quindi ad un gruppo imprenditoriale leader in Italia,  con i piedi ben piantati da sempre nel mondo dell’informazione, se  l’operazione ideata e avviata solo pochi mesi dopo avere assunto la guida del principale gruppo editoriale italiano rappresenta solo un’operazione contabile o se è stata valutata la sua sostenibilità futura, anche a breve termine, sia per le persone coinvolte dalla cessione che per le testate che svolgono un servizio importante nelle loro comunità. Aspetti che non dovrebbero essere indifferenti ad un imprenditore “responsabile”, con la sua lunga storia e il ruolo indiscusso che esercita nel mercato e che vuol continuare ad esercitare.

A questo punto la richiesta che facciamo all’editore, oltre a quella di convocare immediatamente i Cdr coinvolti nella trattativa di vendita rispondendo alla loro richiesta già avanzata martedì e finora disattesa, è quella di venderci tutti, ma venderci in blocco. In questo modo potremo salvaguardare conoscenze, esperienze e, più in generale, un modello di informazione glocal che ha avuto successo e che in quasi tutte le realtà rende ancora economicamente, a differenza della stampa nazionale che appare in una crisi disastrosa.

Per questi motivi le assemblee del coordinamento hanno indetto lo sciopero nella giornata odierna con sospensione per 24 ore anche degli aggiornamenti web (fino alle ore 11.30 del 3 ottobre), affidando contestualmente pacchetti con giornate di astensione del lavoro ai Cdr. I nostri giornali non saranno quindi in edicola sabato 3 ottobre.

 

Le assemblee dei quotidiani:

Gazzetta di Modena

Gazzetta di Reggio

Mattino di Padova

Corriere delle Alpi

Piccolo

Tirreno

La Nuova Ferrara

La Nuova Venezia

La Provincia Pavese

La Sentinella del Canavese

La Tribuna di Treviso

Messaggero Veneto

 

Il comunicato della Fnsi:

La Federazione nazionale della Stampa italiana e le Associazioni regionali della Stampa di Emilia Romagna e Toscana esprimono preoccupazione per le voci insistenti di cessione da parte del Gruppo Gedi – di cui fanno parte anche Messaggero Veneto e Piccolo – delle Gazzette di Modena e Reggio Emilia, della Nuova Ferrara e del Tirreno di Livorno.

«Ferme restando la libertà d’impresa e le regole del libero mercato, la vendita di testate giornalistiche – rileva il sindacato – richiede sempre una particolare accortezza nella valutazione dei progetti industriali, della solidità imprenditoriale e dell’affidabilità dei compratori. Oltre ai posti di lavoro, sono in gioco l’informazione, bene pubblico essenziale e costituzionalmente garantito, e il ruolo fondamentale dei giornali per la crescita dell’opinione pubblica e delle comunità di cittadini».

Per queste ragioni, il sindacato dei giornalisti, in tutte le sue articolazioni, seguirà da vicino l’evolversi della trattativa, «assicurando ai colleghi – aggiungono Fnsi, Aser e Ast – l’assistenza necessaria. L’auspicio è che il Gruppo Gedi valuti tutti gli aspetti, a cominciare dalla serietà degli interlocutori, e le ricadute di un’eventuale cessione, evitando che un’operazione di questa portata si traduca in un ridimensionamento delle testate interessate e in tagli indiscriminati all’occupazione. Confidando in un ripensamento, anche alla luce del radicamento delle testate sui territori di riferimento e del patrimonio di professionalità di cui sono dotate, l’augurio – conclude il sindacato – è che il Gruppo Gedi eviti ai giornalisti e ai lavoratori dei giornali al centro della trattativa il destino tragico toccato alla Città di Salerno, la cui cessione è stata la premessa, peraltro prevedibile, per l’umiliazione di solide professionalità e la distruzione di occupazione».