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  • Da: Assostampa FVG
  • maggio 27, 2010

LEGGE BAVAGLIO: MODIFICHE INSUFFICIENTI

Lunedì il ddl Alfano, dopo il sì della Commissione Giustizia, sarà in aula al Senato. Le modifiche che la maggioranza intende apportare al testo purtroppo non sono ancora sufficienti. Il sindacato dei giornalisti è ancora mobilitato per evitare l’approvazione di questa legge bavaglio, che toglierebbe ai cittadini il diritto di essere informati. "Allo stato dell’arte – affermano Siddi e Natale – per il diritto di cronaca il ddl sulle intercettazioni rimane un macigno. Le ipotizzate novità, almeno per ora, sono clandestine. I preannunci di ammorbidimento di sanzioni segnano sì una riflessione in più da parte di chi sta proponendo un disegno di legge incoerente con le esigenze di bilanciare diversi diritti (giustizia, informazione e privacy) ma, per quanto si può dedurre dalle indiscrezioni che circolano, non modificano un elemento di sostanza che, invece, deve essere rimoss la cronaca sulle notizienon può mai diventare un reato e quindi oggetto di sanzioni, per editori e giornalisti, come le multe e il carcere. All’aula del Senato, che – come ci ha detto il Presidente Schifani – avrà il modo e il tempo di ricercare l’equilibrio tra diritti fondamentali chiediamo una riflessione nuova e l’opportunità che tutte le parti in causa, quindi anche giornalisti ed editori, possano valutare eventuali nuove proposte, qualunque sia il loro segno. Certamente non possiamo non ribadire quattro nostri punti fermi fondamentali: gli atti non più segreti non possono essere interdetti alla pubblicazione; una udienza filtro può e deve sgombrare il campo da ogni pregiudizio e stabilire quali siano gli atti di indagine che hanno rilevanza e, quindi,vengono depositati e resi disponibili anche per la conoscenza pubblica mettendo da parte gli altri documenti che riguardino persone o situazioni estranee; il Giurì per la lealtà dell’informazione che entro tre giorni si pronunci sui ricorsi per i casi di eventuale violazione della riservatezza delle persone da parte dell’informazione; tempi certi, non illimitati,della durata del segreto giudiziario. Occorre sempre ricordare che il diritto fondamentale dei cittadini a conoscere e sapere i fatti di rilevante interesse pubblico è un diritto vitale irrinunciabile da cui dipende il corretto funzionamento del circuito democratico".