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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 09, 2013

MULTIMEDIALITA': RISPETTO DEL CONTRATTO

Il Sindacato giornalisti del Veneto, la Commissione regionale Lavoro autonomo, la Consulta dei Comitati e fiduciari di redazione dei quotidiani, periodici, uffici stampa, emittenti nazionali e locali, "preso atto della grave situazione del settore, e consapevoli delle potenzialità della multimedialità per il rilancio dell’editoria, richiamano comunque le aziende al rispetto dei contratti nazionali di lavoro Fnsi-Fieg-Aeranti-Corallo che in questi mesi stanno vivendo un’importante fase di rinnovo quadriennale". "Sindacato e Comitati e Fiduciari di redazione – si legge nella nota del Sindacato Veneto – chiedono il rigoroso rispetto dell’allegato B del Contratto Fnsi-Fieg sulla multimedialità laddove dispone l’obbligo per le aziende di presentare un piano integrato per la multimedialità e dell’Accordo collettivo nazionale che disciplina il lavoro autonomo e parasubordinato (anche nel contratto Aeranti-Corallo) che recita: "I compensi devono essere commisurati alla quantità e qualità della collaborazione". Il Sindacato giornalisti del Veneto "rileva invece da numerose segnalazioni che i contributi multimediali dei colleghi che lavorano sia in regime di lavoro subordinato, sia in regime di lavoro autonomo, non vengono adeguatamente riconosciuti, o addirittura misconosciuti, in termini economici. Altresì vengono segnalate irregolarità contrattuali nei confronti delle colleghe e dei colleghi inquadrati attraverso gli articoli 2, 12 e 36 del contratto nazionale ai quali non vengono riconosciuti i contributi web e multimediali che non sono normati dal contratto e quindi devono essere riconosciuti e contabilizzati a parte o comunque concordati. Si contesta inoltre la richiesta a giornalisti dipendenti e autonomi, non concordata con gli Organismi sindacali, di dirette di cronaca sui social network twitter e facebook. Il fatto che i contratti collettivi di lavoro giornalistico non disciplinino la materia – conclude il comunicato – non deve consentire abusi e sfruttamento del lavoro giornalistico dipendente e autonomo".