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  • Da: Assostampa FVG
  • giugno 11, 2009

NO AL BAVAGLIO ALLA CRONACA

Giornalisti ed editori si mobilitano insieme contro il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni, approvato con voto di fiducia dalla Camera e che ora passerà al Senato.
Fnsi e Fieg hanno diffuso un appello al Parlamento e a tutte le forze politiche per evitare che diventino legge norme considerate una pesante limitazione alla liberta’ di stampa.
”Se la legge sara’ approvata così com’è – ha spiegato il segretario della Fnsi, Franco Siddi – sara’ violato il diritto dei cittadini a un’informazione piena, in particolare sulla cronaca giudiziaria, per la quale saranno introdotte pesanti limitazioni, se non divieti o censure”. Di qui l’iniziativa comune con la Fieg, ma in prospettiva, ha aggiunto Siddi, il sindacato dei giornalisti è pronto ”a portare avanti la sua battaglia utilizzando l’arma dello sciopero”, nonchè ”ricorrendo alla Corte Costituzionale e alla Corte europea dei diritti dell’uomo”. Sono allo studio anche ”forme di disobbedienza civile: dobbiamo trovare i modi – ha spiegato Siddi – affinche’ le notizie di interesse pubblico arrivino comunque al cittadino”.

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Dovere di informare – Diritto di sapere

APPELLO AL PARLAMENTO
DI GIORNALISTI ED EDITORI

Alla ripresa dei lavori parlamentari relativi al disegno di legge sulle intercettazioni (“d.d.l. Alfano”), la FIEG e la FNSI si uniscono per rinnovare al Parlamento e a tutte le forze politiche l’appello ad evitare l’introduzione nel nostro ordinamento di limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e di sanzioni sproporzionate a carico di giornalisti ed editori.

Tali previsioni violerebbero il fondamentale diritto della libertà d’informazione, garantito dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Gli editori e i giornalisti concordano sulla necessità che sia tutelata la riservatezza delle persone, soprattutto se estranee alle indagini, ma non possono accettare interventi che nulla hanno a che vedere con tale esigenza e che porterebbero ad un risultato abnorme e sproporzionato: limitare, e in taluni casi impedire del tutto, la cronaca di eventi rilevanti per la pubblica opinione, quali le indagini investigative.

Allo stesso effetto di limitazione della libertà di informazione portano le previsioni del disegno di legge che introducono anche sanzioni detentive nei confronti dei giornalisti e la responsabilità oggettiva a carico degli editori, che verrebbe ad aggiungersi in modo confuso a quella del direttore di giornale.

È necessario salvaguardare il diritto di cronaca e di libera informazione, tutelare la funzione della stampa e del giornalista, assicurare il diritto dei cittadini a sapere.

Gli editori e i giornalisti italiani si appellano al Parlamento, alle forze politiche e sociali e all’opinione pubblica affinché vengano introdotte nel ddl Alfano, su questi limitati ma decisivi aspetti, le correzioni necessarie alla tutela di valori essenziali per la democrazia.

Federazione Italiana Editori Giornali – Federazione Nazionale della Stampa Italiana