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  • Da: Assostampa FVG
  • marzo 31, 2014

OTTO QUERELE A UN BLOGGER UDINESE

dal sito Ossigeno per l’informazione:
Marco Belviso, giornalista pubblicista e blogger (ilperbenista.it) di Udine, ha ricevuto otto querele negli ultimi anni. Non è stato mai condannato dai giudici. L’Ordine e il Sindacato dei giornalisti del Friuli-Venezia Giulia non sapevano delle varie azioni legali intraprese contro di lui ma ora che ne sono a conoscenza hanno espresso a Belviso solidarietà. Lui cerca di scherzar sopra tutte le sue querele: “Sono otto. La prima è stata quella di Sergio Prugnetti, Gran Maestro Nazionale di una loggia massonica che si chiama Centro Studi Sociologici. Non l’ho mai conosciuto. C’è stata remissione di querela”, racconta ad Ossigeno.
IL CASO PIÙ RECENTE – “L’ultima è invece di due mesi fa, da parte di Edi Sommariva, ex direttore dell’agenzia regionale Turismo FVG. Mi contesta di averlo chiamato “Nonno Edi”: lo reputa lesivo della sua immagine ma ha 67 anni ed è nonno veramente”, continua Belviso. “Il mio blog d’altronde si occupa espressamente di gossip e di satira politica: il termine ‘nonno’, secondo me, ci sta”. Per Sommariva però è diffamante anche la notizia riportata dal blogger, riguardante una cena a lume di candela con il senatore Bernabò Bocca. Nel suo articolo Belviso parlava della ricerca da parte di Sommariva di un’altra collocazione professionale, quando stava per lasciare l’incarico all’agenzia regionale del Turismo. “Ma anche questo a Sommariva è parso diffamatorio”, spiega ancora il blogger. “A parte il contenuto, vero, di quanto scritto, in un paese normale non si dovrebbe prendere il telefono e chiedere la rettifica?”, si chiede Belviso. “Mi ha querelato, invece, senza chiederla”.
LE ALTRE QUERELE – Tra la prima e l’ultima querela ce ne sono altre sei. “L’avvocato di Sommariva, Virio Nuzzolese, specializzato in diffamazione, tutela anche l’azione legale promossa da Massimiliano Basevi, pure lui avvocato, e dalla sua consorte Francesca Bruni”, continua Belviso, che spiega che nel procedimento sono coinvolti anche alcuni fra coloro che hanno commentato i suoi articoli. “Formalmente è ancora pendente, ma di fatto è stato accertato che non vi è alcuna responsabilità giornalistica”. In questa vicenda il Tribunale di Udine aveva oscurato il suo blog. Poi è intervenuta la Cassazione, dissequestrando il sito.
COPIA-E-INCOLLA?!? – “Curiosa – prosegue Belviso – è anche la procedura copia-incolla seguita dai legali di un’altra querela, quella dell’ex consigliere regionale del Popolo della Libertà Massimo Blasoni. Mi citò in giudizio per un risarcimento civilistico quattro anni fa perché avevo scritto sulle sue case di riposo”. Le citazioni, in questo caso, furono tre: Blasoni ne presentò una come politico ed una in quanto proprietario del gruppo “Sereni Orizzonti”, mentre la terza arrivò da parte del direttore sanitario delle case di cura. “I tre atti di citazione erano uguali, cambiavano i nomi e le firme”, racconta il giornalista. “Non solo: mi veniva contestato di avere alluso al fatto che i querelanti avessero assunto della cocaina. In verità scrissi che “se spolveriamo un po’ le carte, troviamo documenti”: quello “spolverare” ha fatto immaginare chissà quale polvere, per cui mi è stato chiesto un milione e mezzo di euro a titolo di risarcimento”. Un accordo tra le parti, sul quale vige un vincolo di riservatezza, ha chiuso la vertenza. “Sinora, sul Perbenista“, continua Belviso, “c’abbiamo sempre preso”, intendendo così di avere pubblicato notizie certe e confermate poi dai fatti: “un esempio è la denuncia degli spot su RTL di Turismo FVG: l’allora assessore regionale Federica Seganti ha recentemente patteggiato 8 mesi per abuso d’ufficio. Sempre su Turismo FVG avevo scritto sulle spese per l’evento udinese “Bianco&Nero”: venni querelato dal presidente dell’associazione Gabriele Massarutto ed anche dall’allora direttore dell’ente Andrea Di Giovanni, ora rinviato a giudizio per la vicenda RTL. Esito: remissione di querela”. Qualcuno, dice ancora il blogger, ha “la querela facile”: ad esempio parla del “caso di Fabio Fiorin, segretario particolare dell’ex assessore regionale Claudio Violino, della Lega Nord”, che lo ha querelato perché Belviso aveva raccontato di un diverbio fra lui e un’altra persona, tale M.J. Quest’ultimo aveva rinunciato, poiché malato in cura chemioterapica, a sfidare Violino a duello e si era rivolto al blogger per diffondere la conoscenze della vicenda. “Pubblico allora un articolo con il titolo “La Lega forte con i malati” e in calce M.J. commenta e dettaglia l’accaduto. Fiorin allora querela sia me che M.J. per diffamazione a mezzo stampa”. La causa risulta ancora pendente, ma le indagini sono concluse. Inoltre c’è chi propone uno scambio: ritirare la querela e non presentarne di nuove, a patto però di che non si parli più di lui.
LA CATEGORIA – Di tutte queste querele l’Ordine dei Giornalisti e il Sindacato regionali non erano a conoscenza. “Belviso mi ha chiamato, qualche giorno fa”, spiega il presidente dell’OdG del Friuli-Venezia Giulia, Cristiano Degano, in carica dal giugno del 2013. “Abbiamo parlato della recente sentenza della Cassazione. Si tratta di un precedente molto importante che fa giurisprudenza, mi è sembrato doveroso aderire per fare sentire la voce dell’Ordine. La legge non è aggiornata, l’incertezza legislativa regna sovrana”. Il presidente di Assostampa FVG, Carlo Muscatello, esprime a Belviso “piena ed assoluta solidarietà” e lo invita a prendere parte alle iniziative del sindacato. “Questo ci permetterebbe di essere più presenti, la regione è sì piccola ma vi sono parecchi giornalisti e tanti sono gli organi d’informazione, monitorarli tutti non è facile”, aggiunge Muscatello.
(Tommaso Botto, Ossigeno per l’informazione)