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  • Da: Assostampa FVG
  • maggio 08, 2014

PER DIFENDERE LA RAI FVG

L’Assostampa Fvg aderisce e partecipa – con i Cdr Rai Fvg delle redazioni italiana e slovena – all’assemblea pubblica #RAI2016, NON TAGLI MA RIFORME che si terrà domani a Roma. Anche il sindacato regionale dei giornalisti è fermamente convinto che il futuro del Servizio pubblico radiotelevisivo passi attraverso un progetto di riforma capace di rilanciarlo e restituirgli centralità. Ciò è vero tanto più nel Friuli Venezia Giulia, dove la sede regionale Rai garantisce da cinquant’anni alla popolazione di queste terre, ricca della presenza di minoranze linguistiche i cui diritti sono garantiti dalla Costituzione della Repubblica, informazione, cultura e intrattenimento sempre di qualità. Se il governo ha finalmente deciso di tagliare gli sprechi, che esistono ovviamente anche alla Rai, ha solo l’imbarazzo della scelta: cominci per esempio dai mega compensi di alcune cosiddette star e non metta in pericolo la sopravvivenza del vero servizio pubblico. Ma ecco il comunicato del Cdr e la nota dell’Agenzia Regione Cronache diffusa dopo l’incontro dei Cdr e del direttore di sede della Rai Fvg con la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani:
L’assemblea dei giornalisti della redazione italiana della sede Rai del Friuli Venezia Giulia respinge con forza l’ipotesi che non sia più garantita la presenza di una sede in ogni regione, ipotesi resa possibile dal decreto Irpef. E questo nella consapevolezza che un’informazione non originata dal territorio ma da un’altra regione o addirittura da Roma non possa parlare al territorio stesso con l’autorevolezza, la credibilità e la conoscenza garantite finora e dimostrate anche dagli ascolti dei nostri appuntamenti informativi. La stessa assemblea ha preso atto con soddisfazione delle parole della presidente della Regione Debora Serracchiani che ha garantito "l’impegno della Regione per la salvaguardia dell’attività di informazione giornalistica e delle produzioni radiotelevisive che la sede Rai del Friuli Venezia Giulia deve continuare a svolgere". Altrettanto positiva la presa di posizione del presidente del Consiglio regionale Franco Iacop il quale ieri, insieme all’assessore alla Cultura della Regione Gianni Torrenti, ha dichiarato "le articolazioni regionali della Rai fanno parte della ricchezza dei territori che le ospitano". Per difendere questi valori e il ruolo delle sedi regionali l’assemblea è disponibile ad intraprendere ogni azione di lotta che dovesse risultare necessaria e sollecita l’Usigrai a coordinare in tal senso un’azione unitaria. Il Comitato di redazione della Tgr del Friuli Venezia Giulia
Dopo una "pausa" di quasi 5 anni, si prevede a breve la riapertura del "tavolo di confronto" bilaterale per analizzare ed approfondire i temi di reciproco interesse tra Regione Friuli Venezia e Rai. Lo ha annunciato la presidente Debora Serracchiani incontrando a Trieste il direttore della sede Rai Fvg, Guido Corso, ed i rappresentanti dei Comitati di redazione delle Redazioni Italiana e Slovena. Potrà essere proprio quel "tavolo" di lavoro l’occasione per ribadire ancora una volta, come ha dichiarato Serracchiani, l’impegno della Regione per la salvaguardia per l’attività d’informazione giornalistica e le produzioni radiotelevisive in lingua italiana, in quella slovena e friulana che la sede Rai del Friuli Venezia Giulia deve continuare a svolgere. Se, come il direttore Corso ed i CdR hanno messo in luce, è netta la preoccupazione per un ridimensionamento o addirittura per un’accorpamento della sede Rai Fvg con un’altra struttura posta fuori regione, in considerazione dell’esigenza di maggiori risparmi da parte del servizio pubblico (come identificato nel "decreto Irpef" delle scorse settimane), deve però essere rispettato il patrimonio di conoscenza e la funzione informativa e culturale svolta – è stato sottolineato – nei 50 anni di attività dalla sede Rai per il Friuli Venezia Giulia. Sede Rai Fvg, è stato rilevato, che con il suo centro di produzione, le sue strutture di programmazione e le redazioni giornalistiche continua a registrare dati di ascolto, sia televisivi che radiofonici, tra i più alti ed apprezzati d’Italia.