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  • Da: Assostampa FVG
  • settembre 25, 2006

Serventi: posizione Fieg è incomprensibile

ROMA «La Federazione Italiana Editori
Giornali respinge oggi con una nota la sollecitazione del
Ministro del Lavoro Cesare Damiano a riprendere il negoziato con il Sindacato dei Giornalisti. Una posizione incomprensibile e brutale che non tiene in nessun conto le reiterate disponibilità al dialogo senza pregiudiziali espresse dalla Fnsi». Lo sostiene il segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi, dopo l’intervento di oggi degli editori in materia di vertenza contrattuale.
«Il Sindacato dei Giornalisti – continua Serventi – ha
legittimamente presentato una piattaforma rivendicativa con richieste salariali e normative, come è sempre avvenuto nella storia delle relazioni sindacali tra le parti. La Fieg ha a sua volta presentato una piattaforma contenente 45 proposte peggiorative del contratto, che mirano a ridurre di quasi il 30 per cento lo stipendio dei giornalisti ed a sostituire il lavoro dipendente con tutte le forme possibili di precariato e di informazione prodotte all’esterno delle redazioni. Non solo, la
Fieg blocca anche la riforma della previdenza dell’Inpgi e la delibera di abbattimento contributivo per la riassunzione dei colleghi disoccupati e impedisce persino un confronto sereno sul diritto d’autore proposto dal Governo. Una posizione assurda, che rischia di inasprire ulteriormente la vertenza. Rispondiamo con gli scioperi e con altre iniziative di mobilitazione a livello nazionale e aziendale. Abbiamo la coscienza di aver fatto tutto il possibile per evitare uno scontro, che danneggia
le aziende e l’informazione nel Paese».
«Il Governo, ed in particolare il Ministro del Lavoro, che ha assunto una positiva iniziativa – sostiene ancora il segretario Fnsi – ed ha preannunciato un tavolo congiunto, valuterà la posizione degli editori. La Fnsi dice sì alla ripresa delle trattative ed è disposta a partecipare a un tavolo convocato dal Ministro, nonostante lo schiaffo che la Fieg ha dato al buon senso e agli stessi interessi editoriali».