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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 26, 2011

SIDDI DA TS / 2

”La responsabilità sociale chiesta ai lavoratori e alle imprese è dovuta in primo luogo allo Stato e al suo governo. Sarebbe una scelta di grandissima irresponsabilità, socialmente ed economicamente delittuosa, tagliare di punto in bianco i finanziamenti all’editoria, segnatamente ai giornali delle cooperative, a quelli di idee, delle minoranze linguistiche o pubblicati e diffusi tra le nostre comunità all’estero”. Lo ha affermato il segretario della Fnsi Franco Siddi, durante il seminario organizzato a Trieste sul welfare di categoria, aperto al Circolo della Stampa dal presidente Assostampa Fvg Carlo Muscatello e dal presidente Inpgi Andrea Camporese, cui sono seguite le relazioni del fiduciario regionale Inpgi Roberto Carella, del direttore generale Tommaso Costantini e della dirigente Francesca Merante. Al seminario hanno partecipato colleghi del Veneto e del Fvg.
Quello di Siddi è un vero grido d’allarme per il lavoro di migliaia di persone: ”L’ipotesi di riduzione dei fondi a 50 milioni di euro circa per il prossimo anno, se non ritirata subito dal tavolo, puo’ far chiudere a fine anno quasi 100 testate, mandare a casa migliaia di lavoratori, non solo giornalisti, scaricandoli sul capitolo degli ammortizzatori sociali, comunque un costo (assolutamente improduttivo e non volto ad alcun indirizzo di crescita)”. ”È evidente -prosegue Siddi- che l’editoria vive una fase di trasformazione industriale che va invece accompagnata per determinare nuovo sviluppo anche in una moltiplicazione di offerte di informazione attraverso diverse piattaforme. Si tratta di sostenere il pluralismo e di promuovere l’occupazione regolare e professionale. Anche i sistemi di previdenza, non solo quello dei giornalisti ma anche quello generale dell’Inps, si possono reggere se il mercato del lavoro, e quindi delle retribuzioni e delle contribuzioni, si rimette in moto e non solo attraverso manovre di riduzione o ritardata erogazione degli assegni di pensione. Il tempo sta scadendo”.
”Se il governo non elimina le ombre pesanti e anche le mani attraverso le quali intende ritirare i sostegni pubblici, senza prima creare le condizioni di una transizione con date certe e regole di trasparenza ed efficienza nuove, sarà colpevole -dice Siddi- di un duplice delitto: mettere in ginocchio una parte debole economicamente ma significativamente rilevante del sistema dell’informazione, mortificare un settore industriale decisivo (quello dell’editoria) per lo sviluppo. Non è tempo di operazione di maquillage regolamentare ma di scelte strategiche coraggiose, serie, improntate al rilancio economico e alla tenuta della coesione sociale”. "Per questo domani in una conferenza stampa in Senato lanceremo un appello -conclude Siddi- per una grande alleanza civica di pulizia morale nel settore e per un impegno primario con carattere di indipendenza dello Stato in quanto tale e non delle fazioni che se ne stanno impossessando.”