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  • Da: Assostampa FVG
  • aprile 27, 2004

Siddi: per un’informazione di qualità

ROMA «Il pane buono delle società moderne
è fatto di buona e corretta informazione, non di reality show. Bene ha fatto, quindi, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a richiamare la funzione del giornalismo come esercizio espressivo della libertà dei cittadini e della qualità democratica del Paese». Lo ha detto Franco Siddi, presidente della Fnsi, lasciando il Quirinale dopo l’udienza concesso all’Unici in occasione del Premio Cronisti 2003.
«È vero, tutto deve essere raccontato senza censure o
autocensure, come ha detto il Capo dello Stato. L’informazione – ha aggiunto Siddi richiede operatori qualificati e responsabili e non deve essere maneggiata da replicanti del reality show preoccupati solo dell’audience. Il problema aperto è quello di rappresentare correttamente la complessità sociale rifiutando rigorosamente la spettacolarizzazione dei suoi lati negativi che, come gli aspetti positivi e nobili, vanno correttamente proposti alla conoscenza dei cittadini. In questo senso appare fondamentale la valorizzazione del capitale umano delle imprese editoriali rappresentato dai giornalisti e
riconosciuto oggi con chiarezza dal Capo dello Stato. Va
favorito e incoraggiato, nelle redazioni, l’approfondimento
rigoroso incardinato sui valori professionali dell’autonomia e della deontologia, parametri irrinunciabili della vita dei cronisti e della stragrande maggioranza dei giornalisti italiani».
«È sperabile – ha concluso Siddi – che le considerazioni
di Ciampi siano ascoltate con attenzione da tutti. Sarebbe già una grande cose se, intanto, la TV pubblica la smettesse di far respirare aria pesante proponendo reality show (l’intervista Bonolis-Bilancia è l’ultimo penoso capitolo) che riducono la vita sociale e la sua complessità ad uno spettacolo e a un teatrino sconcertanti. La Rai non può continuare ad essere cattiva maestra ponendosi si limiti se non già fuori della legalità, come accade quando sottrae l’informazione delle responsabilità (riconosciuta dalla legge) e dalla competenza dei giornalisti». (Agi)