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  • Da: Assostampa FVG
  • marzo 07, 2023

VENDITA GIORNALI GEDI, TIMORI IN UN QUADRO INCERTO

Il Comitato di redazione del Piccolo ha incontrato il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, portando all’attenzione del primo cittadino la preoccupazione dei giornalisti e dei lavoratori del quotidiano davanti alle sempre più insistenti voci di cessione delle testate del gruppo Gedi nel Nordest. I rappresentanti del Cdr, accompagnati dai vertici di Assostampa e Ordine dei giornalisti, hanno ricevuto la solidarietà del sindaco, secondo cui «il Piccolo va difeso a oltranza perché punto di riferimento e immagine di un’intera città».

Dopo le conferme giunte dai governatori Massimiliano Fedriga e Luca Zaia, anche Dipiazza si è detto a conoscenza della trattativa in corso fra Gedi e una cordata di imprenditori veneti e friulani coordinata da Enrico Marchi. Il sindaco ha inoltre reso noto l’interesse di altri imprenditori nazionali e locali che guardano a loro volta ai quotidiani Gedi. Il quadro resta dunque incerto e, mentre si rincorrono le voci sull’identità dei vari gruppi interessati ai giornali del Nordest, l’attuale editore continua a non fornire alcuna informazione sul profilo e sui progetti delle realtà che potrebbero subentrare nella gestione di un settore sensibile come quello dell’informazione locale.

Dipiazza ha espresso il timore che la vendita dei giornali da parte di Gedi possa comportare una successiva operazione di riduzione dei costi da parte della nuova proprietà, con impatto sul numero dei giornalisti e dunque della qualità dell’informazione locale. Il sindaco ha perciò annunciato di voler portare la questione in Consiglio comunale, affinché l’assemblea cittadina possa discutere del futuro del quotidiano di Trieste e pronunciarsi in materia.

Ancora una volta il Cdr del Piccolo fa appello alla responsabilità della proprietà affinché la cessione delle testate avvenga nel rispetto del mantenimento dei livelli occupazionali e del ruolo dei giornali locali, che svolgono un servizio pubblico e civico fondamentale per la comunità in cui operano.

Il Cdr del Piccolo 

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Pare che Messaggero Veneto e Piccolo verranno venduti a un gruppo di industriali veneti e della nostra regione. Assieme a Nuova Venezia, Mattino di Padova, Tribuna di Treviso e Corriere delle Alpi. Pare che a capo della cordata ci sia Enrico Marchi, ovvero Save (aeroporti veneti) e Banca Finint. Pare che l’annuncio dell’offerta verrà dato fra un mese, dopo le elezioni regionali nel Friuli Venezia Giulia.

E pare che sia tutto vero.

Com’è vero che la vendita dei due quotidiani regionali s’inserisce nella clamorosa ritirata del Gruppo Gedi dal settore dell’informazione. Sono passati pochi anni da quando l’allora Gruppo Espresso Repubblica era un potente network di quotidiani e periodici che abbracciava tutta la penisola. Poi è arrivato il Gruppo Gedi, ma nessuno poteva pensare che quello che era il maggior gruppo editoriale italiano venisse smantellato con tanta rapidità. La Città di Salerno, La Nuova Sardegna, le Gazzette di Modena e Reggio, la Nuova Ferrara, persino L’Espresso… Fuori tutto.

Un patrimonio storico dell’editoria italiana è stato liquidato senza andare troppo per il sottile riguardo agli acquirenti. Pecunia non olet, si è sempre detto.

Ora tocca a noi. Ma pare che nessuno sia intoccabile, anzi, invendibile. Addirittura Repubblica – oltre a Gazzetta di Mantova e Secolo XIX – potrebbe andare, come si dice, “al miglior offerente”. Forse, per motivi familiar affettivi, non verrà ceduta La Stampa. Magrissima consolazione, almeno dalle nostre parti.

Noi siamo costretti ormai a occuparci di chi verrà. Messaggero Veneto e Piccolo sono testate storiche, le voci di questa regione, patrimoni importanti da preservare, assieme ai posti di lavoro. Siamo consapevoli che se un privato decide di vendere un’azienda nessuno glielo può impedire. Ma i giornali non sono una “merce” come tutte le altre. Hanno a che fare con la democrazia, con la libertà di informazione, con il pluralismo, con la Costituzione, con tante altre cose.

Siamo certi, o almeno vogliamo sperare, che ne siano consapevoli – e agiranno di conseguenza – i prossimi proprietari dei nostri giornali.

Carlo Muscatello, presidente Assostampa Fvg

(da newsletter Ordine giornalisti Fvg)