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  • Da: Assostampa FVG
  • aprile 22, 2004

Fnsi: monito Ue all’Italia

ROMA L’assemblea del parlamento europeo ha approvato la relazione sui media in Europa ed in Italia con 237 si, 24 no e 14 astenuti. Il testo del rapporto della liberale danese Johanna Boogerd Quaak, è stato votato per paragrafi e dal testo sono stati tolti tutti i riferimenti nominali, così come indicato dal presidente dell’Europarlamento
Pat Cox. Il voto è avvenuto in un’aula dove i banchi di Popolari e An erano semivuoti, anche se i parlamentari sono rimasti nell’emiciclo. I popolari e il gruppo dell’Uem infatti avevano annunciato la decisione di non partecipare al voto sul rapporto.
«L’approvazione della risoluzione
del Parlamento Europeo rappresenta un severo monito al Governo del nostro Paese e un grande successo per tutti coloro che difendono in Europa e in Italia la libertà di espressione»: lo ha detto il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi dopo il voto del Parlamento europeo.
«Il documento – ha detto il segretario della Fnsi –
illustra con grande chiarezza un quadro assai preoccupante
dell’ informazione nell’ Europa che si apre ad Est e in Italia. Il conflitto di interessi del Presidente del Consiglio, le concentrazioni nelle televisioni e nella pubblicità, l’attacco all’indipendenza del servizio pubblico vengono individuati come elementi caratterizzanti di una anomalia a livello nazionale. Una situazione che l’approvazione del ddl Gasparri, tornato oggi
al Senato, aggraverebbe di molto».
«È incredibile – aggiunge Serventi Longhi – che i
parlamentari europei che si sono opposti alla discussione
abbiano utilizzato tutti gli strumenti dell’ ostruzionismo per impedirne l’approvazione con una animosità che rafforza i timori di ulteriori conseguenze del conflitto di interessi. Ora le Istituzioni europee, e la Commissione in particolare, facciano la loro parte per favorire l’affermazione del pluralismo. La Fnsi continuerà a battersi in Italia contro la Legge Gasparri e oggi promuoverà, con decine di associazioni, sindacati e movimenti, un sit in davanti al Senato. Una
manifestazione di protesta – conclude – ma anche di festa per la bella notizia giunta da Strasburgo». (Ansa)