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  • Da: Assostampa FVG
  • giugno 09, 2018

GAZZETTINO, LORUSSO: “SITUAZIONE EMBLEMATICA”.

Raffaele-Lorusso

Raffaele Lorusso

“La situazione del Gazzettino è emblematica di un approccio ormai comune degli editori al mondo del lavoro giornalistico. Il confronto sul rinnovo del contratto era stato avviato e poi si è interrotto, anche per la grana dell’ex fissa, ma la posizione degli editori è rimasta uguale: vogliono discontinuità, cioè cancellare almeno la metà degli articoli dell’attuale contratto. Vogliono la riduzione del costo del lavoro e dei compensi, per rimettere in piedi un sistema che non si regge più. Ma il problema è la qualità dell’informazione, come peraltro dicono alcuni degli stessi editori”. Lo ha detto il segretario generale Fnsi intervenuto all’assemblea annuale di Assostampa Friuli Venezia Giulia, che si è tenuta a Trieste.

Secondo Lorusso, infatti, “c’è bisogno di maggiore qualità e autorevolezza dell’informazione, necessari per la qualità della democrazia stessa. E dunque c’è bisogno di lavoro regolare, mentre oggi la precarietà la fa da padrone. Si tenta di affermare un modello produttivo inaccettabile: pochi redattori al desk, tanti co.co.co che scrivono. Dobbiamo riscrivere parti del contratto, allargando i ruoli di lavoro dipendente. Dobbiamo allargare il perimetro contrattuale, i diritti e le tutele. Gli editori lamentano un aumento dei costi. Noi chiediamo la cancellazione dei co.co.co anche nel nostro settore”.

Al termine della riunione l’assemblea ha approvato all’unanimità la seguente mozione:

Assostampa Fvg, assieme ai colleghi del Sindacato Veneto, col supporto del segretario nazionale Lorusso, sta seguendo da vicino la vicenda dei collaboratori del Gazzettino ai quali lo scorso 13 aprile è stato comunicato senza nessun tipo di preavviso e con carattere di aut aut un taglio del 25% dei compensi, poi leggermente modificati in seguito alla protesta avviata, senza contare le differenze di trattamento tra le diverse redazioni.

Riteniamo molto grave l’atteggiamento dell’azienda che rifiuta qualsiasi forma di colloquio con il sindacato, che ha proposto più volte un incontro, da ultimo anche con una lettera congiunta col Cdr.

Nella situazione di difficoltà crescente per i media tradizionali, occorrono investimenti per puntare alla qualità e all’affidabilità che solo la carta stampata può dare a fronte della ingovernabilità del web e questo significa tutelare e valorizzare tutti i giornalisti, redattori e collaboratori. Non è possibile pensare di aggiustare il bilancio tagliando sui compensi di chi è già penalizzato e senza tutele. E’ finita la favola dei collaboratori come liberi professionisti, che vendono i propri servizi come e quando vogliono, perché sappiamo che non è così.

I collaboratori sono la voce e il volto del giornale sul territorio, penalizzarli significa una ulteriore perdita di lettori.

Anche la politica ha mostrato la sua preoccupazione per la situazione che si va delineando, facendo sentire la propria voce in modo trasversale. Andare avanti per la propria strada a muso duro per l’azienda si rivela a tutti gli effetti una pessima strategia di marketing.

A tutto questo si aggiunge anche la palese violazione dell’Accordo sul lavoro autonomo, firmato a suo tempo dall’azienda stessa e formalmente a tutti gli effetti in vigore.