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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 10, 2017

LIBERO CONTRO VIRGINIA RAGGI, CPO FNSI E USIGRAI: «TITOLO VERGOGNOSO, VOLGARE E INACCETTABILE»

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La prima pagina di Libero

«Nessun dubbio sul fatto che il clima di intimidazione che il Movimento 5 stelle sta creando nei confronti dei giornalisti farà precipitare ulteriormente l’Italia nella classifica mondiale sulla libertà di stampa. Le giuste prese di posizione nei confronti di chi tenta di gettare discredito su quanti informano correttamente l’opinione pubblica non possono però far dimenticare ai giornalisti i doveri professionali sanciti dalla legge e dalle carte deontologiche». Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
«Il ricorso a espressioni volgari e allusive – proseguono –, magari riassunte in titoli ad effetto, quale per esempio “Patata bollente”, non è accettabile nei confronti di chiunque, soprattutto nei confronti di una donna. Per questo proprio perché siamo e resteremo strenui difensori della libertà di espressione e del diritto di critica, anche nelle forme più radicali, non possiamo che esprimere la nostra più convinta solidarietà alla sindaca di Roma, Virginia Raggi».

Sul titolo di Libero è stata diffusa anche una nota conginta di CPO, FNSI e Usigrai:

Vergognoso, volgare, inaccettabile il titolo d’apertura di Libero di oggi.
Non fa né ridere, né sorridere: se chi l’ha pensato e chi l’ha approvato pensava ad un’ironica allusione, ha toccato il fondo della scorrettezza. Un’offesa non solo alla sindaca di Roma ma a tutte le donne, ancora una volta oggetto non di critiche nel merito delle loro scelte, bensì di bieco sessismo.
A riprova di quanto sia ancora radicata in molti l’idea che le donne e il loro corpo siano un ingombro ogni qualvolta mettano il naso fuori di casa e partecipino attivamente alla vita pubblica. Le donne meritano rispetto sempre, anche quando ricoprono ruoli politici, e dall’informazione questo rispetto pretendiamo.
Come giornaliste e giornalisti non ci limitiamo a stigmatizzare un linguaggio che non appartiene al giornalismo ma che ricorda piuttosto volgari barzellettieri di serie B. Un linguaggio sessista, offensivo, denigratorio. Contro il titolo del quotidiano di Vittorio Feltri le commissioni pari opportunità di Fnsi e Usigrai hanno già presentato un esposto all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.